Inauguarata caserma Carabinieri in bene confiscato nel Reggino, Ministro Piantedosi: "Successo dello Stato"

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Reggio Calabria - “Questo è un momento che mi inorgoglisce perché assume una moltitudine di significati. Oggi festeggiamo un grande successo dello Stato sottraendo alla ‘ndrangheta beni che sono stati utilizzati da loro e che oggi restituiamo alla comunità”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, inaugurando oggi a Santo Stefano in Aspromonte la nuova caserma dell’Arma dei carabinieri. L’immobile è tra i beni confiscati definitivamente al defunto boss Rocco Musolino, ufficialmente imprenditore boschivo, plurindagato e processato per mafia, senza mai essere però condannato definitivamente prima di morire nel suo letto. Alla cerimonia di inaugurazione, con il ministro Piantedosi, erano presenti la Sottosegretaria con delega ai Beni confiscati, Wanda Ferro, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il sindaco di Santo Stefano d’Aspromonte, Francesco Malara, il prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e  il Segretario regionale di Forza Italia, il parlamentare Francesco Cannizzaro, originario di Santo Stefano in Aspromonte. “Vogliamo essere giudicati non per il passato, ma per quello che oggi siamo”, ha affermato nel corso del suo intervento il sindaco Francesco Malara.

“Da qui oggi parte un messaggio importante di legalità e di presenza dello Stato”, ha evidenziato nel suo intervento il Comandante generale dell’Arma, Teo Luzi. “Ma la Calabria - ha aggiunto - è anche altro, con territori meravigliosi, popolata da gente perbene e desiderosa di sviluppo. Questa caserma simboleggia la vicinanza dell’Arma al territorio e ai cittadini”. Il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, intervenendo, ha ringraziato le istituzioni presenti “perché grazie a loro, in questa regione tanti beni confiscati sono stati restituiti ai cittadini e adibiti a funzioni sociali. Ciò che è stato costruito dalla ‘ndrangheta deve essere distrutto, perché questo ha un valore ancora più simbolico. Lo Stato c’è, lo Stato è forte - ha concluso - e solo lo Stato può garantire quei diritti che la ‘ndrangheta ha cercato di uccidere”.

"Oggi è una bellissima giornata perché inauguriamo una nuova caserma in un bene confiscato alla 'ndrangheta". Lo ha detto il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Teo Luzi, parlando con i giornalisti a margine dell'inaugurazione della caserma di Santo Stefano d'Aspromonte, alla quale é presente il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Attraverso un processo sinergico tra tante articolazioni dello Stato - ha aggiunto Luzi - alla fine è stata realizzata una caserma pronta per essere utilizzata nell'interesse dei cittadini. Proprio per questo motivo questa nuova struttura, intesa come punto di incontro dello Stato con la gente, rappresenta un bel momento. Mi fa piacere sottolineare anche la presenza in piazza dei ragazzi delle scuole elementari e medie perché, se ci riflettiamo un attimo, stiamo lavorando per il loro futuro". "Già da un po' di tempo - ha detto ancora il Comandante generale dei carabinieri - in Calabria, conosciuta un tempo come terra di 'ndrangheta e dei sequestri di persona, la situazione sta cambiando. Certo, i cambiamenti richiedono anni, anche decenni, ma siamo sulla strada giusta e l'efficienza dello Stato, della Regione Calabria e degli enti locali per dare un servizio di qualità ai cittadini, rappresenta un bel segnale. L'efficienza delle istituzioni, peraltro, é il primo antidoto contro la criminalità. L'inaugurazione di questa caserma è un segnale di riscatto del giogo mafioso. Ed è indubbio che la sicurezza é presupposto di libertà e di progresso".

"Sono molto contento quando in occasioni del genere lo Stato schiera il comandante dei carabinieri, il Procuratore nazionale antimafia e tutte le massime autorità. Non bisogna arretrare, non bisogna avere cedimenti nella lotta alla 'ndrangheta". È il commento del governatore della Calabria Roberto Occhiuto poco prima dell'inizio della cerimonia di inaugurazione della Stazione dei carabinieri di Santo Stefano d'Aspromonte. Inaugurazione alla quale sono presenti, tra gli altri, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, la sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro e il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. "La Calabria non è solo 'ndrangheta. La Calabria è straordinaria e ha eccellenze che la 'ndrangheta non è riuscita a uccidere per fortuna. Mi riferisco - ha proseguito - alle eccellenze del nostro sistema universitario che è riconosciuto in Europa per le competenze. Mi riferisco al porto di Gioia Tauro, che è il primo porto d'Italia. E mi riferisco a luoghi straordinari, incontaminati, che possono davvero essere una risorsa per la Calabria per il turismo come Gambarie, qui vicino dove si può sciare guardando il mare. Lo Stato è presente: al governo diciamo che siamo riconoscenti per gli sforzi che compie inviando in Calabria i migliori uomini alla guida delle forze di polizia, ma ci attendiamo ulteriori sforzi per valorizzare le eccellenze di una regione che merita di essere sviluppata. Solo lo sviluppo uccide definitivamente la criminalità"

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