Diciannove anni fa l'omicidio di Francesco Fortugno: la Calabria e il Consiglio regionale ricordano l'uomo che ha dato vita per la giustizia

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Reggio Calabria - “Il barbaro assassinio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, è scolpito per sempre nella nostra memoria. A 19 anni di distanza da quel brutale omicidio, che rappresentò anche una grave intimidazione nei confronti di tutti i calabresi, è dovere delle istituzioni e dei cittadini commemorare un uomo mite, onesto e appassionato, e, soprattutto rafforzare quotidianamente il valore della legalità nei nostri territori. La politica e le istituzioni hanno il compito di non arretrare mai di fronte alla sopraffazione criminale e di affermare ogni giorno le ragioni democratiche del vivere civile”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Mancuso: "Fortugno ha dato la vita per la giustizia"

 "In occasione del diciannovesimo anniversario dell'assassinio di Franco Fortugno, la Calabria e il Consiglio regionale si uniscono nel ricordare un uomo che ha dato la vita per la giustizia e la democrazia". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, ricordando il vicepresidente dell'Assemblea, ucciso a Locri dalla 'ndrangheta, nel giorno delle Primarie dell'Unione, il 16 ottobre del 2005. "Franco Fortugno - aggiunge Mancuso - non è solo un simbolo di coraggio e di impegno civile, ma rappresenta un esempio vivente di come si possa servire le istituzioni con onestà e dedizione. La sua morte è stata un attacco feroce non solo alla sua persona, ma alle fondamenta stesse della democrazia calabrese. Tuttavia, l'eredità di Franco Fortugno ci sprona a proseguire con determinazione nella lotta contro la 'ndrangheta, un male che continua a infettare la nostra terra. Per sconfiggerla dobbiamo sostenere l'azione di magistratura e forze dell'ordine, ma soprattutto dobbiamo alimentare una reazione collettiva e coraggiosa di tutte le componenti della nostra società. Il messaggio di Fortugno è chiaro: la legalità non è un ideale astratto, ma un dovere quotidiano che riguarda ciascuno di noi". "È nostro compito - dice ancora il Presidente del Consiglio regionale - fare sì che il suo sacrificio non sia vano, diffondendo tra le nuove generazioni la consapevolezza che la lotta alla criminalità è la chiave per costruire un futuro migliore. Alla moglie, Maria Grazia Laganà, ed ai figli rivolgo, a nome dell'Assemblea legislativa, un pensiero di profonda vicinanza e solidarietà. L'Aula, che porta il nome di Franco Fortugno, continuerà a rappresentare un faro di legalità e di giustizia per tutti noi".

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