Lamezia, nel centrodestra si consuma lo scontro per le comunali: ritorna l'ipotesi “civismo”

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Lamezia Terme - In attesa di conoscere la data delle elezioni amministrative che in Calabria interesseranno 16 Comuni, tra i quali Lamezia Terme, si apprende che a Reggio Calabria si voterà invece nella primavera del 2026. Una disposizione che arriva attraverso una circolare esplicativa del ministero dell'Interno che ha decretato il ritorno alle urne per i Comuni che, come Reggio, avevano votato nel secondo semestre del 2020. Scriviamo questo, intanto, per evidenziare che nella circolare non è citata Lamezia in quanto si è votato nel novembre 2019, e poi perché la data che riguarda la città dello Stretto potrebbe influenzare indirettamente anche le decisioni dei partiti, soprattutto di centrodestra, riguardo alla scelta del candidato a sindaco. Se fino a poche settimane fa negli ambienti politici ci si arrovellava la mente sulle probabili "spartizioni" territoriali, in seno per esempio a Forza Italia (da più parti è noto che il coordinatore regionale azzurro, Francesco Cannizzaro propende per un candidato del suo partito a Reggio, a discapito di Lamezia), ora questa ipotesi non essendo di immediata attualità, potrebbe far rivedere alcune decisioni. A cominciare proprio da Forza Italia che avanzerebbe la richiesta di un suo candidato. E questi, non potrebbe che essere l'attuale primo cittadino Paolo Mascaro. Al netto, ovviamente, di "contrasti" e malumori esistenti tra gli stessi alleati. Alleati che, anche se non usciti palesemente allo scoperto, hanno fatto alcuni "sondaggi" sulla disponibilità di figure alternative a Mascaro. E, come già da noi scritto alcune settimane fa, hanno "testato il polso" della disponibilità ad imprenditori e figure istituzionali, fino ad arrivare a rivolgersi all'avvocato Mario Murone. Unico nome al momento in circolazione e che, come si conviene da prassi, si è riservato di accettare anche per comprendere, si dice, quali saranno le richieste e le indicazioni dei partiti su una eventuale composizione della sua Giunta comunale. Pare che fra i partiti "oppositori" di Mascaro, oltre a Lega e Fratelli d'Italia, ci siano anche frange di forzisti se non addirittura gli organi dirigenziali stessi. Mentre i centristi dell’area Cdu-Udc e Noi Moderati attendono di “capire”.

Quanto peserà adesso la decisione che riguarda il voto reggino? Faranno marcia indietro in primis gli stessi detrattori forzisti di Mascaro? Che all'interno del centrodestra si stia consumando una "faida" con "accoltellamenti" politici alle spalle, sembra essere cosa evidente. Tanto che Mascaro potrebbe abbandonare Forza Italia, tornare al civismo e ricandidarsi comunque. Con o senza l'appoggio di Forza Italia e degli altri alleati. Non tutti gli ambienti di centrodestra, infatti, vedono di buon occhio la proposta Murone e sono pronti a riflettere sulla "convenienza" se scommettere su un pur bravo e serio professionista, ma senza esperienza amministrativa rispetto a chi come, Mascaro, a loro dire conosce la macchina comunale. Questo, quanto da noi raccolto da esponenti autorevoli della coalizione che per ora preferiscono rimanere alla finestra. Le dichiarazioni di Cannizzaro ormai arcinote, e che ritornano come un mantra, ovvero "Mascaro è uno dei migliori sindaci d'Italia" ma "per la candidatura è ancora prematuro parlarne", risuonano come un evidente stato confusionario in cui anche il centrodestra sembra impantanato. Tuttavia, al contrario del centrosinistra dove le varie anime, in particolare del Pd, si lanciano accuse reciproche attraverso la stampa, nel centrodestra la "guerra" si combatte in silenzio e senza comunicati ufficiali o uscite pubbliche di singoli. Ma, si combatte. E i risvolti potrebbero essere anche inaspettati. Non è certo un buon momento per la politica lametina che sembra "galleggiare" su dissapori interni ai partiti, e sull'incapacità di fare sintesi e presentarsi ai cittadini con programmi credibili e chiedere loro la fiducia. Lamezia attende il rilancio delle sue enormi potenzialità, con l’auspicio di non rimanere “ostaggio” di interessi di gruppi di potere, beghe e personalismi.

A. C.

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