Lamezia Terme - Gennaro Nicolazzo, aka Fragile, è un giovane cantautore lametino. Ventunenne, con un passato da barman e gli studi da chef alle spalle, un grande amore per le arti in generale e una passione sviscerata per la musica. Da qualche anno sta provando a farsi strada nel panorama italiano della musica pop: dopo aver partecipato, lo scorso anno alle selezioni di x-Factor, ci riprova quest’anno con il talent Mediaset Amici. Il suo primo singolo “Vado sempre avanti”, uscito nel 2019, racconta di alcuni episodi di bullismo subiti a scuola. La sua esperienza personale è diventata subito una storia universale: il testo, tradotto poi in musica dalla chitarrista del gruppo, Simona Muratore, è infatti un modo per spronare tutti coloro che non hanno il coraggio di reagire ai bulli. Esprimersi con la musica è stato per lui un modo per esorcizzare la paura, quel timore, misto all’imbarazzo dell’essere giudicati troppo deboli, rende spesso inermi i ragazzi che subiscono soprusi. L’isolamento invece che l’esternazione del proprio disagio è purtroppo, in questi casi, una consuetudine. Mettere in piazza le proprie emozioni, le proprie esperienze di vita vissuta e tradurle in arte non è mai una scelta semplice. Per Gennaro è stato, invece, un percorso terapeutico, quasi catartico. L’antidoto alle sue sofferenze. Abbiamo parlato con lui del suo percorso personale e artistico per conoscerlo meglio.
Descriviti con degli aggettivi.
“Posso descrivermi semplicemente in due parole. Il mio nome d’arte è Fragile, perché credo di essere fragile apparentemente, ma allo stesso tempo so di essere forte perché sono riuscito a superare da solo tanti momenti difficili. Sono riuscito a trasformare la mia debolezza in quella che oggi è la mia forza”.
Da che background musicale provieni? Da dove nasce il tuo amore per la musica?
“Ho iniziato a prendere lezioni di canto solo da tre anni, ma canto da quando ne avevo otto, sono un autodidatta. Sono partito facendo rock, per poi passare al rap e ora faccio pop. Ma ciò che mi dà più soddisfazione è scrivere i testi delle canzoni, mettere nero su bianco le mie emozioni. Scrivere per la musica è la mia valvola di sfogo, ecco da dove nasce questa passione”.
Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere il brano “Vado sempre Avanti”?
“Quando frequentavo le scuole superiori sono stato vittima di bullismo. Sono stato vittima di un episodio spiacevole che mi ha causato conseguenze sia fisiche che psicologiche. In seguito a questo fatto ho trascorso un bel po’ di tempo in ospedale, avevo anche perso la memoria: del mio passato non ricordavo più nulla. Dopo le dimissioni dall’ospedale, avevo paura ad uscire e mi sono chiuso a casa, non riuscivo a sfogare in nessun modo tutta la rabbia che avevo dentro. Poi ho iniziato a scrivere. Ed è nato il brano “Vado sempre avanti”, darà anche il titolo all’intero album”.
Che consiglio daresti a chi è vittima di bullismo e cosa dovrebbero fare secondo te gli educatori (famiglia, insegnati) per prevenire queste situazioni?
“Dovrebbero essere i ragazzi, già dalle prime avvisaglie, dai primi episodi di violenza, sia fisica che psicologica a parlarne subito con qualcuno. É più complicato confidarsi con i genitori e con gli adulti in generale, ma anche parlare con un amico può essere utile. Da poco, ad esempio, collaboro tramite i social con l’associazione Bulli Stop, che opera a livello nazionale e aiuta i ragazzi vittime di bullismo. L’intento è quello di informare gli adolescenti di quanto e come il bullismo debba essere prevenuto e sconfitto. Anche insegnanti ed educatori in generale devono intervenire il prima possibile. È importante la tempestività in certi casi: lasciare correre e minimizzare, come spesso succede, non risolve certe situazioni, a lungo andare possono solo peggiorare”.
Come ti stai preparando per il provino di Amici?
“Avevo provato a partecipare già lo scorso anno, poi quest’anno mi hanno ricontattato. Mi hanno chiesto di prepararmi con un brano inedito. Porterò la nuova canzone dal titolo “Guardami”. Per l’occasione ho provato a fondere tre generi insieme: pop, rap e rock, tutto il mio background musicale insomma. Per arrivare al provino preparato, continuo a prendere lezioni e a confrontarmi con i professori: ho anche preso parte al Music Camp in Umbria e preso lezioni da Mogol e da altri professionisti della musica. Spero di mostrarmi sicuro di me stesso e di non essere tradito dalle troppe emozioni".
Che progetti hai per il futuro?
“Vorrei insistere con la musica. Magari iscrivermi al conservatorio e continuare sempre a studiare. Ho in programma l’uscita dell’intero album: è già uscito un secondo brano “Nonostante tutto”, scritto per mio zio che non c’è più, ed ho in cantiere una terza canzone che racconta la storia di una ragazza instabile che ritrova se stessa grazie ad una storia d’amore. Tutte le storie che scrivo comunque attingono al mio vissuto. Non mi piace pormi un obiettivo perché non voglio mai accontentarmi, so solo che, come dice la mia canzone, voglio andare sempre avanti”.
Dora Coscarelli