Da Un posto al sole a Cannes, l’attrice lametina Marina Crialesi si racconta: "La recitazione è la mia linfa vitale"

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Lamezia Terme - In “Un posto al Sole” è una brillante e cinica avvocatessa alle prese con intricate love story, nella vita è una giovane attrice determinata e talentuosa: stiamo parlando di Marina Crialesi, nata a Lamezia e originaria di Gizzeria, appena tornata dal Festival di Cannes, importante kermesse internazionale, protagonista del cortometraggio "Sottovoce" del regista calabrese, Fabrizio Benvenuto. Dal concorso Miss Mondo quando aveva solo 19 anni, Marina Crialesi, che ora di anni ne ha 28, di strada ne ha fatta, dagli esordi in teatro, la giovane attrice ha capito subito che era più orientata per il piccolo e il grande schermo. Dopo il diploma al liceo sociopsicopedagogico e l’Università, si è trasferita a Roma per studiare recitazione. Una passione nata per caso a 20 anni ma che attendeva solo di uscire allo scoperto. Marina è tutta concentrata sul lavoro, dal 2016, infatti, interpreta Beatrice Lucenti nella seguita soap ‘Un Posto al Sole’ in onda su Rai3 dal lontano 1996, alla partecipazione a diverse pellicole e cortometraggi come ‘Al giorno d'oggi il lavoro te lo devi inventare’ e, in ultimo ‘Sottovoce’, che è stato allo shortcorner di Cannes, ma l’abbiamo vista anche in un episodio de ‘I bastardi di Pizzofalcone’. Una carriera tutta in ascesa per una giovane stella calabrese pronta ad esplodere nel panorama cinematografico italiano senza dimenticare i valori veri, i sapori e i profumi della sua Calabria.

marina-crialesi-cannes.jpgMarina Crialesi al Festival di Cannes

Quando e come è nata la sua passione per la recitazione?

“La mia passione per la recitazione è nata inconsciamente durante gli anni del liceo. Iniziai un corso di teatro per i crediti formativi. Sono sempre stata un’appassionata di Cinema, ogni settimana a Rimini (città dove sono cresciuta) organizzavo insieme alle mie amiche, serate dedicate ai film. A 20 anni la svolta, stavo preparando i test per entrare a medicina, ma una mattina mi svegliai con la consapevolezza di essere un’attrice e che questa era la mia strada”.

"Al giorno d'oggi il lavoro te lo devi inventare"… recita il titolo del film di Mario Vitale che la vede tra i protagonisti, alla luce di questa affermazione cosa vorrebbe dire ai giovani alla ricerca di un impiego?

“Mario Vitale è un giovane talento tutto Made in Sud. È stata un’avventura straordinaria ‘Al giorno d'oggi un lavoro te lo devi inventare’. L'occhio di Mario su questo tema così delicato, ha dato al film non solo un panorama veritiero su quanto stiamo vivendo oggi in Italia, ma ha regalato anche sentimenti quale la speranza, attraverso la determinazione, la costanza si può arrivare quasi sempre ad un risultato. Mi piace molto lavorare con giovani talenti, ancor di più se calabresi. Anche il cortometraggio che ho girato 'Sottovoce' e che quest'anno è stato allo shortcorner di Cannes è di un giovane regista calabrese, Fabrizio Benvenuto, in cui sono protagonista insieme a Stella Egitto. Ho inoltre avuto l'onore di lavorare con un altro grande regista calabrese, lui è Carlo Carlei, sia ne 'I bastardi di Pizzofalcone' sia nel 'Confine' una miniserie che andrà in onda sempre su Rai uno. Perciò, ciò che mi sento di dire a chiunque è: 'mai mollare', anche quando tutto intorno a noi ci sembra negativo. Ci vuole molto impegno, tanta passione e soprattutto talento e ognuno di noi ha talento per qualcosa”.

Seguire le proprie passioni non sempre è facile… ha mai pensato di abbandonare la recitazione e fare altro?

“È vero, non è affatto facile. Serve anche tanta fortuna in questo mondo. La mia si chiama ‘famiglia’. Senza mio padre e mia madre niente sarebbe stato possibile per me. Tante volte ho pensato ‘ma chi me lo ha fatto fare?’. Ma mai ho pensato di abbandonare la recitazione. È la mia linfa vitale”.

Torna spesso in Calabria? Che cosa le manca di più della sua terra d’origine?

“Negli ultimi anni sto tornando molto spesso. La mia famiglia è ritornata qui a Lamezia, perciò appena posso scappo a casa. La mia terra... nonostante sia cresciuta a Rimini, è proprio così che la sento. Mi manca il mare, luogo della mia infanzia. Tornare giù per me significa tornare all'infanzia, ai legami sinceri. Il ricordo di mia nonna vive in questo luogo, nella mia casa sul mare, nella grande terrazza che la circonda. E poi ci sono i gelati di papà, (bar gelateria Pantera rosa a Gizzeria) il pesce cucinato da mamma, i cannoli siciliani della pasticceria vicino casa; e gli amici, quelli veri, quelli di una vita. È l'infanzia che ritorna”.

Che cosa significa per lei recitare in una soap opera affermata come Un Posto al Sole?

“Un posto al sole è un’esperienza unica, sotto tutti i punti di vista. È la soap più longeva d'Italia, proprio perché racconta la quotidianità della vita. Inoltre ho modo di lavorare con grandi professionisti oltre che con persone meravigliose. Amo moltissimo Napoli, e tutto quello che questa esperienza mi sta dando sia artisticamente che umanamente”.

Ramona Villella

Beatrice_e_Niko_in_una_scena_di_Un_posto_al_Sole.jpgBeatrice e Niko in una scena di "Un posto al Sole"

Una_scena_del_corto_Al_giorno_d_oggi_il_lavoro_te_lo_devi_inventare.jpgUna scena del corto "Al giorno d'oggi il lavoro te lo devi inventare"

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