francesco-bevilacqua-foto-blog-nuova_80da1_19973_ea258_59f1c_e96f0_cec4f_df014_db513_eb6b5_f8fb1_2c83a_da5cd_ac61d-1_c49d8_8a9fc_0ddc4_dbb45_3e055_c8aac_3902e_9b8e8_82be7_7dcc5_55d19_1497a_40b91_feee3_9e95e.jpgFruscio del vento. Frinire dei grilli. La luce abbacinante del mezzogiorno, l’ora panica, la controra, in cui si può essere posseduti dai demoni dell'aria e colti da follia. Monti e foreste a perdita d’occhio. Pochi villaggi, ai margini di prati

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Lunedì, 09 Novembre 2015 07:54

I geni del bosco vecchio

francesco_bevilacqua.jpgSpira vento da nord est. Il Grecale, che d’inverno ghiaccia la terra. Quaggiù a queste latitudini. Una luce d’oro fuso inonda le montagne. Plataci è un borgo arbresch ancora assopito, a 900 metri di quota. Fumo dei comignoli. Un uomo spacca legna

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