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Bimbe, adolescenti, ragazze, sempre sempre, sempre...
Scritto da Lametino16 Pubblicato in Maria Arcieri© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ci sono anche le eterne Peter Pan. Donne che vivono come i maschietti la prolungata adolescenza. Dentro ci sono dai trentenni ai cinquantenni. Esistono in questo variegato cilindro stravagante a tratti e bacchettone a altri circuiti, della società, i lunghi e leggiadri percorsi di adolescenti donne e fanciulline di 30 4o e 5o anni. Ma non come intendeva nella sua poetica Pascoli, l'io fanciullino o come si cita ben Vangelo se non sarete come i bambini non entrerete nel regno dei cieli. Ma queste ragazze grandi vogliono vivere un eterna piccolezza in termini anagrafici, di pensiero e soprattutto di stile di vita. Dopo questa analisi attenta e dettagliata del fenomeno mi sento e voglio essere una dodicenne, una scrittrice si è occupata in un libro di questo fenomeno, di cui si parla poco. Lei Susanna Schimperna ha scritto il libro: "Eterne adolescenti " raccontando i loro comportamenti nel libro.
Si tuffano nel cibo, o lo rigettano (e se ne deduce dalle moderne patologie alimentari), insultano in toni acidi scurrili le altre donne, "nemiche". Hanno dei rapporti materni o morbosi o conflittuali e sono insicure e narcisiste nei rapporti sentimentali. Sfilano tutti i giorni davanti i selfie e per le città perché vogliono piacere a tutti e vivono una continua fase depressiva ossessiva senza riuscire a fissare obbiettivi a lungo termine. È un età che oscilla dai 30 ai 50 quella delle Peter Pan in gonnella che ammettono di non essere adulte e di aver deciso di non voler mai crescere. Sono sposate, single, mamme o donne che non amano i bambini e qualcuna confessa di non aver mai voluto una famiglia, ma a vederle sono forti determinate. Ma con un look da eterne adolescenti che scappano davanti a scelte definitive.
Hanno approcci e sentimenti in congelatore e aspettando che siano gli altri a dare amore, e lavoro. Loro aspettano. Non è rilevante o preoccupante che indossino i yeans o vadano nei pub. Ma tutto il resto. Dal modo di vivere a ragionare da adulti che è lo zoccolo duro di queste donne che non ne vuole sapere di sparire dai loro circuiti mentali e di vita. Ma c'è anche chi accetta con dolore questo passaggio. Ma non sopporta di guardare la TV rientrate dal lavoro. Per l'autrice la post adolescenza non è un bene. E se si deve diventare adulte non si deve essere la madre dei propri uomini. Aggiungi che in parte la colpa è della società che costringe i trentenni a vivere dai genitori senza dare loro la possibilità di trovare un lavoro e comprare una casa.