Napoli - "Due intense giornate di scoperta e formazione per gli studenti del Polo Tecnologico “Carlo Rambaldi” che, nelle scorse settimane, hanno avuto l’opportunità di visitare il dipartimento di ricerca di biotecnologie marine ecosostenibili della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli" è quanto si legge in una nota.
Fondata nel 1872 dal naturalista zoologo tedesco Anton Dohrn, la stazione zoologica spiegano "rappresenta una delle più autorevoli istituzioni scientifiche, fondata a Napoli per scelta dello stesso Dohrn, affascinato dalla città e interessato dal ricco patrimonio faunistico del golfo. L'acquario di Napoli, inaugurato nel 1874, insieme alla stazione zoologica divennero ben presto il centro mondiale di studio della biologia marina".
Accolti dalla direttrice Donatella De Pascale e dai ricercatori che lavorano nei diversi ambiti del dipartimento, gli studenti di alcune classi del corso di “Chimica materiali e biotecnologia” indirizzo ambientale e sanitario, accompagnati dai docenti Giovanni Cerra, Vincenzo Giordano, Carmelina Muraca, Laura Rosa, hanno avuto occasione di apprendere direttamente dalla voce dei ricercatori il lavoro quotidiano del dipartimento di biotecnologie marine ecosostenibili e l’applicazione concreta delle loro ricerche nella vita quotidiana come nei grandi progetti per la salvaguardia dell’ecosistema marino: basti pensare a microrganismi come le microalghe, utilizzate per il risanamento degli ambienti inquinati e nei prodotti cosmetici.
"Un programma - aggiungono - ricco di incontri e conversazioni, con visita ai laboratori di ricerca, al Museo Darwin-Dohrn dedicato ai due giganti della scienza e della biologia evoluzionistica Charles Darwin e Anton Dohrn, all’acquario della stazione zoologica. Studio, ricerca e attualità vanno di pari passo per il dipartimento come gli stessi studenti hanno potuto verificare osservando, all’interno di alcune vasche, delle specie marine nuove che da alcuni anni popolano i nostri mari, segnale del cambiamento climatico in atto che rappresenta una sfida quotidiana per il mondo della biologia".
"Una due giorni - concludono - estremamente ricca, conclusasi con una visita alla città di Napoli, che per gli studenti del “Rambaldi” è stata “un’ esperienza di forte impatto formativo sia per chi ha scelto o sta pensando di intraprendere studi universitari in ambito biologico, ma anche per tutti noi che abbiamo avuto occasione di visitare una realtà d’eccellenza del nostro Paese, ascoltando direttamente i ricercatori e osservando ciò che loro osservano ogni giorno nei laboratori, nella ricerca di una connessione costante tra lo studio, la ricerca e le sue ricadute sociali, in primo luogo sul fronte della salvaguardia e della tutela dell’ambiente”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA