Lamezia Terme - Il racconto della storia, quasi sconosciuta, del campo di Ferramonti di Tarsia, in Calabria, è stato al centro della celebrazione della Giornata della memoria al Polo Tecnologico “Rambaldi” di Lamezia Terme, dove gli studenti hanno avuto l’opportunità di assistere alla proiezione del film “La Croce e la Stella” di Salvatore Lo Piano e di conversare con il produttore Salvatore Pate e l’attore Luigi Cantoro, coordinati dalla professoressa Concetta Sorrenti.
Un progetto cinematografico tutto calabrese, presentato nel 2019 a Montecitorio, che prova a togliere dal cono d’ombra della storia la vicenda del più grande campo di concentramento d’Italia e uno dei più grandi d’Europa, in una Calabria terra da sempre vocata all’accoglienza e alla solidarietà. Partendo dal dramma dell’introduzione delle leggi razziali in Italia nel 1938, documentando con rigore storico la pagina più buia della storia del XX secolo, il film mette in luce la solidarietà della comunità calabrese che, mettendo a rischio la vita, cercò in tutti i modi di mitigare le sofferenze e le privazioni dei 3000 deportati. “I calabresi hanno cuore, hanno rischiato la loro vita per alleviare le sofferenze di migliaia di persone rinchiuse qui, a poche centinaia di chilometri da noi”, ha detto agli studenti il produttore Salvatore Pate, tornato nella “sua” Calabria dopo aver lavorato negli Stati Uniti a fianco di registi come Al Pacino, Woody Allen, Johnny Deep. Per il produttore, dal film arriva un messaggio agli studenti: “quello che è accaduto non deve ripetersi mai più”. Ha messo in evidenza il lavoro di studio che ha preceduto la produzione del film, l’attore Luigi Cantoro (che ha lavorato in film come Il giudice meschino, La mafia non esiste, Tienimi stretto, e serie televisive come Squadra Antimafia 6) per il quale il film “frutto di quattro anni di ricerche, porta alla luce la storia sconosciuta di Ferramonti, fa conoscere al mondo la bellezza del popolo calabrese che non ha esitato a mettere a rischio la propria vita per salvare gli Ebrei”. “La Croce e la Stella" ha ottenuto, valutata la portata culturale, il patrocinio morale dalla Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), dalla Chiesa Cattolica mediante l’Ufficio per l’Ecumenismo ed il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), dalla Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo e da “Religion for Peace”.
Il racconto della storia di Liliana Segre, attinto a vari scritti e interviste della superstite e testimone dell’Olocausto, è stato rievocato nella performance dell’attrice e regista Angelica Artemisia Pedatella, docente dell’istituto con una cura particolare dell’accostamento tra immagini e parole, per concludere con un messaggio che punta al valore delle scelte personali, alle responsabilità di ognuno di noi verso gli altri. Liliana Segre sceglierà di non essere come l’assassino che aveva davanti, sceglierà di essere una donna libera e di pace. Nell’atrio della scuola, è stata allestita una mostra dedicata alla Giornata della memoria a cura degli studenti di Grafica e comunicazione, coordinati dalla professoressa Katia Ruffa.
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