Lamezia, “La prevenzione è nelle tue mani”: informazioni per affrontare emergenza Coronavirus all’Istituto Sant’Eufemia

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Lamezia Terme - Un’iniziativa decisamente interessante e molto partecipata sia dal personale docente che dalle famiglie quella che ha avuto luogo presso l’Istituto Comprensivo di Sant’Eufemia sul tema attualissimo dell’emergenza Coronavirus. “Abbiamo deciso di organizzare quest’incontro – dice la dirigente Fiorella Careri – con lo scopo di tranquillizzare e informare in maniera corretta i genitori dei nostri ragazzi, di fronte al diffondersi di quest’epidemia globale: cadere nel panico sarebbe controproducente”. L’evento è stato organizzato in sinergia con la terza commissione consiliare, preposta alla Sanità, all’ambiente e alla sicurezza alimentare, presieduta dall’avvocato Giancarlo Nicotera, presente con una propria delegazione, il quale ne ha rimarcato la necessità, in quella che ha definito in senso positivo “una scuola di frontiera”, esempio d’integrazione multiculturale, dove sono presenti “ragazzi di 11 diverse nazionalità, e ben 30 alunni cinesi”. A fare da relatori la dottoressa Annalisa Spinelli, specialista in Igiene e Medicina Preventiva, e la dottoressa Giuseppina Berardelli, specialista in Malattie Infettive, ed ex primario del reparto relativo al “Giovanni Paolo II”, ad oggi chiuso e sostituito da un ambulatorio dove lei continua ad operare. Ad emergere è un quadro realistico, ma proprio per questo effettivamente rassicurante, pur senza sminuire l’emergenza dichiarata dall’OMS in data 30 gennaio per la quale il governo ha stanziato 5 milioni di euro, e la necessità di prevenire ed essere preparati. Entrambe le specialiste chiariscono che l’Italia è stato il primo paese d’Europa ad aver bloccato i contatti aeroportuali con la Cina, e che gli altri paesi comunitari si stanno adeguando, cosa che eviterebbe eventuali arrivi tramite scalo. “Nel caso straordinario si creda di essere venuti ugualmente in contatto con qualcuno che è stato nelle aeree interessate dall’epidemia, bisogna considerare che l’incubazione della malattia è della durata di 14 giorni, durante i quali è necessario restare in casa, ma trascorsi i quali si può essere certi, in mancanza di sintomi, di non aver contratto il virus”, chiarisce la Berardelli.

Vari sono i dubbi allarmistici da sfatare chiariti dalla Spinelli: “Il virus si contrae attraverso contatti ravvicinati fra esseri umani, non si contrae attraverso gli oggetti o gli alimenti cinesi, rispetto ai quali bisogna del resto tenere presente che l’importazione di carne cruda o animali vivi dalla Cina, in Italia è vietata”. Precisazioni sulle modalità di trasmissione vengono ancora dalla Berardelli che sottolinea la necessità di “contatti stretti, tosse o starnuti, toccare mani non lavate, bocca, naso, occhi, o anche contatto fecale (recente) con persona infetta. Da sottolineare l’impossibilità di trasmissione attraverso persona sana, data la non esistenza di cosiddetti “portatori sani”: chi trasmette, entro 14 giorni svilupperà i sintomi della malattia, che sono: febbre elevata a 39°/40°, tosse secca, difficoltà respiratoria, astenia, eventualmente diarrea”. Viene chiarito che nessun italiano si è ancora ammalato, e che i due casi di cinesi trattati allo Spallanzani, provenivano direttamente dalla zona del focolaio, dunque è il caso di stare tranquilli. Ma questo non esime da alcune regole basilari: “bisogna lavarsi spesso le mani con sapone, o in mancanza di acqua con una soluzione alcolica. Bisogna sempre starnutire coprendosi la bocca con un fazzoletto, o in mancanza nel cavo del gomito. Nei luoghi di lavoro e nelle scuole è stato raccomandato a livello Ministeriale di pulire e disinfettare spesso oggetti e superfici di uso comune e frequente. Se si sta male, per non ingenerare problemi, eventualmente si può indossare una mascherina”, chiarisce la Spinelli, aggiungendo: “Se credete comunque di avere sintomi da Coronavirus, non recatevi assolutamente al Pronto Soccorso: se non lo avete creerete confusione, se lo avete scatenerete un’emergenza gravissima di contagio. Occorre invece restare in casa e chiamare il numero 1500 appositamente creato per fornire le istruzioni necessarie ed informare il medico curante. Onde evitare inutili equivoci è utile e consigliato a tutti vaccinarsi contro l’influenza”.

Giulia De Sensi

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