Lamezia, incontro su utilizzo cellulari in classe al liceo Galilei. Dirigente: “È anche mancanza di rispetto verso docente”

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Lamezia Terme – “Stimolante esperienza” al Liceo Scientifico "Galileo Galilei" di Lamezia sul tema della Mobile Phone Addiction. Il Dirigente Goffredo, per dare seguito alla circolare, firmata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, contenente le indicazioni sull’utilizzo dei telefoni cellulari e di analoghi dispositivi elettronici nelle classi, ha predisposto, con i docenti dello staff, “un lavoro accurato di formazione/prevenzione che faccia riflettere tutti e adottare comportamenti sani”.

Grazie alla programmazione del gruppo appositamente creato, coordinato  dalla professoressa Marina Accordino, “è  stato possibile trattare un tema così delicato, ma notevolmente allarmante che affligge la società odierna, in particolare la parte che riguarda la fascia adolescenziale. L'evento ha visto avvicendarsi sul tavolo dei relatori, il dottor Antonello Ardito medico chirurgo - che ha mostrato grande competenza ma anche una particolare sensibilità verso il tema, trattando gli aspetti più francamente medici - e il Dott.  Domenico Mauro, psicologo-Psicoterapeuta ed esperto nel trattamento nelle New Addiction, che ha affrontato con padronanza gli aspetti psicologici del fenomeno Mobile Phone Addiction e della sua sintomatologia più emergente, quale la Nomofobia (fobia di restare disconnessi). È stato un momento di riflessione e di grande partecipazione con gli allievi dell'Istituto particolarmente attenti e attivamente coinvolti, non solo nelle esposizioni teoriche, ma anche nella compilazione dei questionari NMP-Q per la rilevazione del rischio di dipendenza da telefonino e nei laboratori di "Approccio Corporeo" per il riavvicinamento al contatto umano e relazionale che la pandemia ha messo drammaticamente a dura prova”.

 “L’interesse delle studentesse e degli studenti, è stare in classe per imparare. – conclude il Dirigente - Il cellulare durante le lezioni, è un elemento di distrazione propria e altrui e soprattutto, una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza”.

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