Lamezia, ecco il piano di emergenza in caso di terremoto

Aree_emergenza_lamezia.jpg

Lamezia Terme – Come muoversi in caso di terremoto, dove andare? Queste semplici domande sono rimbalzate da più parti in questi ultimi giorni a livello nazionale. C’è chi ha posto, a riguardo, una questione molto importante. Se si chiedesse ad un cittadino italiano residente in un determinato comune di indicare l’area d’attesa e ammassamento in caso di terremoto, questi non saprebbe nulla a riguardo. In realtà, ogni comune, ha un piano di protezione civile che viene periodicamente aggiornato. A Lamezia il piano di protezione porta due date: quello del 2007 e quello del 2011. E proprio da quest’ultimo abbiamo estratto le aree di raccolta della popolazione in caso di terremoto affinché i lettori possano essere informati in merito alla logistica in caso di calamità naturale.

Esistono due aree d’attesa della popolazione distinte in fascia A e fascia B, la quale subentra in caso in cui una o più aree d’attesa della fascia A non sia disponibili o insufficienti ad accogliere la popolazione.

Area A

Zona Nicastro Nord (area Mercatale G. Lucchino); Zona Nicastro Centro (Area Mercatale via C. Colombo); Zona Nicastro Sud (Parco Sportivo Donna Mazza); Zona Sambiase Nord (Area Mercatale via Cataldi); Zona Sambiase Centro (Palasport - Piscina Comunale); Zona Sambiase Sud (Stadio G. Renda); Zona S. Eufemia (Parcheggio “Locomotiva”); Zona Frazioni Nicastro (Campo sportivo Fronti); Zona Frazioni Sambiase (Parcheggio zona termale); Zona S. Pietro Lametino (Parco Pubblico).

Area B

Zona Nicastro Nord (archeggio Vecchio Ospedale Campo da calcio S. Tarcisio); Zona Nicastro Centro (Parco Urbano Felice Mastroianni); Zona Nicastro Sud (Area Verde attrezzata via Reillo - di fronte Chiesa S. Giovanni Calabria); Zona Sambiase Nord (Area Verde Attrezzata piazza Garibaldi); Zona Sambiase Centro (Area Verde Attrezzata via Michele Nicotera – via Sandro Pertini); Zona Sambiase Sud (Area Verde attrezzata via Coschi); Zona S. Eufemia (Piazza Italia); Zona Frazioni Nicastro (Parco Urbano Magolà); Zona Frazioni Sambiase (Parcheggio Cimitero Sambiase); Zona S. Pietro Lametino (Parcheggio Stazione).

Nel Piano redatto nel 2011 si legge inoltre che dopo l’impiego delle aree d’attesa di tipo a A e di tipo B “si valuterà la possibilità di organizzare campi di ricovero mediante tende e/o moduli abitativi nelle ulteriori Aree di Ricovero della Popolazione di tipo A e B”. In particolare le ARP di “tipo A” sono quelle di di “pronto impiego complessivamente attrezzate per ricoverare almeno 100 persone entro 2 ore”. Quelle di  tipo B sono “ulteriori aree in aggiunta alle prime e resesi disponibili perché non più utilizzate per altre funzioni” come ad esempio “quelle zone centrali attrezzate (aree mercatali) che hanno concluso la funzione di area di attesa nelle prime ore post terremoto”. Il totale complessivo delle Aree di Ricovero ammonta a 24 siti in tutto il territorio comunale e così divise:

Aree A

Scuola Media A. Manzoni (Via F. Ferlaino); Scuola Media S. Gatti (Via dei Bizantini); Scuola Media G. Nicotera (Corso A. Gramsci); Scuola Media F. Fiorentino (Via Matarazzo); Scuola Elementare Savutano (Via Savutano); Istituto Comprensivo S. Eufemia (Via delle Nazioni); Istituto Comprensivo VII° Circolo (Via Roberto il Guiscardo).

Aree B

Scuola Media P. Ardito (Viale Michelangelo); Scuola Media Pitagora (Viale I° Maggio); Scuola Elementare Borrello (Piazza 5 DIcembre); Scuola Elementare Augruso (Via Lazio); Scuola Elementare Magg. Perri (Corso G. Nicotera); Palasport A. Sparti (Via G. Marconi); Stadio G. D’ippolito (Via G. Marconi); Stadio C. Carlei (Via del Progresso); Stadio G. Renda (Via Savutano); Campo Sportivo R. Riga (Via U. Boccioni); Parco Sportivo Donna Mazza (Via dei Bizantini); Campo Sportivo Fronti (Loc. Fronti); Area Mercatale via Cataldi (Via G. Cataldi); Area Mercatale G. Lucchino (Via A. Misiani); Area Mercatale via C. Colombo (Via C. Colombo); Parco Giochi (Loc. S. Pietro Lametino).

Va da sé che, in una regione ad alto rischio sismico e con molti condomini costruiti negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso senza norme anti-sismiche, dovrebbe ormai crearsi una task force regionale e nazionale per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico degli edifici. Questo perché è più logico stanziare miliardi per adeguamenti anti-sismici nelle zone a rischio e non spendere miliardi per ricostruire cumuli di macerie a disastri avvenuti. 

Vi.Ci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA