Lamezia, Comitato Riapriamo il Carcere: situazione Istituto Penitenziario Catanzaro, arrivati al collasso dell’intero sistema

carcere-lamezia-maggio-2015-chiuso-5.jpg

Lamezia Terme - “A due anni di distanza dalla chiusura del carcere di Lamezia Terme viene finalmente fuori la vera ragione di questa scelta. Non già l’antieconomicità, l’inadeguatezza, le dimensioni, bensì la volontà di privare consapevolmente la terza città della Calabria del suo Istituto  a favore di quello di Catanzaro dove la costruzione del nuovo padiglione ha portato alla fine al collasso dell’intera struttura”. Lo sostengono in una nota dal Comitato Riapriamo il Carcere in riferimento alla nota del Segretario Regionale della Uil Polizia Penitenziaria della Calabria nella quale ha manifestato la “drammatica la situazione che sta attraversando l’Istituto Penitenziario Ugo Caridi di Siano” aggiungendo che "a nulla è servito sacrificare l’Istituto di Lamezia Terme".

“Un duplice risultato - aggiungono dal Comitato - tutto negativo che sublima un sacrificio,  riconosciuto dallo stesso Sindacato che all’epoca avvallò una tale scelta, a livelli di irrazionalità e sconsideratezza. Questo Comitato ha da sempre posto l’accento sulle criticità che la chiusura del carcere cittadino avrebbe portato non solo sulla nostra città ma nello stesso istituto di Catanzaro  che giornalmente impiega uomini e mezzi per le convalide degli arresti, per le notifiche dei detenuti sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari e della detenzione domiciliare che gravitano intorno alla Procura di Lamezia Terme, nonché lo spostamento di tutti quei detenuti che devono presiedere alle udienze davanti al tribunale lametino. Se è vero che la necessità di creare nuovi posti detentivi ha portato l’Amministrazione a costruire padiglioni all’interno di strutture già esistenti è altrettanto inconfutabile che, almeno nel caso del carcere di Catanzaro, questo non ha offerto alcun elemento di rinnovamento funzionale e distributivo e anzi ha portato al crollo dell’intero sistema”.

“Un sacrificio quindi - proseguono dal Comitato Riapriamo il Carcere - davvero inutile si è ottenuto con la dismissione del carcere di Lamezia Terme, struttura già adeguata al DPR230/2000 che oggi avrebbe potuto supportare il carcere catanzarese nella sua necessità di adeguarsi dopo ben 16 anni alle normative vigenti, senza dover correre il rischio, a causa dell’impossibilità logistica, di mettere in contatto detenuti di diversa tipologia e pericolosità. L’emergenza carceraria sempre alle porte rappresenta l’occasione per riaprire un confronto su questo tema a livello regionale e richiamare la necessità di un intervento sinergico allargato che confluisca nello scopo di ridare alla città il suo carcere”.

Pertanto il Comitato per la riapertura del carcere rinnova all’amministrazione comunale “di porre in essere tutte le azioni politiche e amministrative per interloquire in modo costruttivo con l’Amministrazione Penitenziaria al fine di cristallizzare i punti essenziali e le motivazioni per le quali la struttura carceraria di Lamezia Terme deve essere necessariamente riattivata. Infatti non regge più neanche la promessa del passaggio nella città di Lamezia Terme del Provveditorato Regionale atteso che nella scala delle priorità è necessario garantire sicurezza e condizioni di vivibilità detentiva che non possono essere date giocando a spostare sedi di Uffici da una città all’altra  e chiudendo strutture efficienti col risultato di mettere in ginocchio istituti già in precario equilibrio logistico e strutturale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA