Lamezia Terme - Erre siciliana, accento anglosassone ed eloquio brillante per la giornalista Barbara Serra, ospite di Raffaele Gaetano al Sabato del Villaggio e autrice del libro “Gli Italiani non sono pigri”, edito da Garzanti, in cui racconta i molti cliché con i quali gli italiani vengono etichettati nel mondo. L’argomento è trattato con leggerezza e acume, e si direbbe che nessuno meglio di lei poteva sviscerarlo visto che prima la sua vita familiare, poi l’esperienza lavorativa l’hanno portata presto a vivere lontano dall’Italia e a confrontarsi con realtà molto diverse dalla nostra. Dopo aver trascorso una parte dell’infanzia in Danimarca, la giornalista vive da 21 anni in Inghilterra dove lavora per Al Jazeera English. Nel suo curriculum la CNN, la BBC e Sky News, ma anche 15 anni di gavetta e l’esordio indimenticabile in una piccola emittente privata sarda.
“ Ho scritto questo libro – dice la Serra – con in mente i consigli da dare a un ragazzo italiano che desideri trasferirsi a Londra.” Su questo tema la giornalista è un’esperta, soprattutto perché circa 5000 persone la settimana arrivano a Londra dall’Italia alla ricerca di un lavoro e una discreta mole di curricula, inviati in redazione da parte di giovani italiani desiderosi di intraprendere la carriera giornalistica, finiscono nelle sue mani. “Quasi sempre – dice – sono scritti male.” I giovani italiani a quanto pare non sono troppo ben equipaggiati per le esperienze all’estero. E devono anche difendersi dai luoghi comuni. La pausa pranzo – che in Inghilterra praticamente non esiste -, l’attaccamento alla mamma – in Danimarca può capitare che un figlio paghi l’affitto ai genitori - , la mancanza di puntualità, la vanità, la passionalità, l’eccessiva verbosità. Ma purtroppo, fra gli stereotipi descritti, anche la corruzione e la Mafia. E se per quanto riguarda la prima in Inghilterra hanno le idee piuttosto chiare, la Mafia viene invece concepita in maniera piuttosto vaga e romanzata, cosa che li porta anche a citarla a sproposito. “ Gli stranieri, in generale – rassicura la Serra – hanno una buona opinione degli Italiani. Anche se dopo l’inizio della crisi economica, il loro parere è andato peggiorando: non riescono a capire perché non funzioniamo.” Un libro ironico, quindi, ma anche proteso al cambiamento.
Inevitabilmente interrogata sulla questione dell’Isis (o “Isil”, come viene denominata da Al Jazeera, visto che il mondo arabo le rifiuta la “s” di Stato), ha dichiarato che già da tempo la sua emittente rifiuta di mandare in onda filmati creati apposta per seminare il terrore onde evitare di “fare il loro gioco”, e ha ricordato che mentre all’occidente interessano quasi esclusivamente immagini di occidentali massacrati la stragrande maggioranza delle vittime sono appartenenti al mondo islamico : è dai tagliatori di gole che fuggono i profughi che approdano quotidianamente sulle nostre coste. Interrogata poi sui rischi del proprio lavoro spiega : “ Il Medio Oriente non è la Svizzera : si lavora in un contesto più difficile. Ma è una scelta che bisogna fare perché è necessario ascoltare tutte le voci, se si vuole riuscire a instaurare una convivenza fra popoli diversi.” L’intervista è stata scandita dall’esecuzione pianistica di alcuni pezzi Jazz eseguiti da Mattia Volpe e dalla lettura di un brano tratto dal romanzo “Il Grande Gatsby”, interpretato da Giancarlo Davoli.
Giulia De Sensi
© RIPRODUZIONE RISERVATA