Lamezia Terme, 27 febbraio - Di seguito riportiamo le reazioni delle associazioni e della politica appresa la notizia dell'attentato al centro per diversamente abili di don Panizza.
Solidarietà dalla Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell'handicap)
Dopo la bomba fatta esplodere fra Natale e Santo Stefano, la criminalità organizzata fa sentire ancora la sua vile pressione contro la comunità Progetto Sud. D'altra parte la testimonianza di impegno civile che promana da quel centro, il cui principale animatore è Don Giacomo Panizza, non può che infastidire chi si nutre di illegalità, violenza, sopraffazione". E' quanto si afferma in un comunicato di solidarietà della Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish) dopo l'attentato contro il centro ospitato in un immobile sequestrato alla 'ndrangheta a Lamezia Terme (Catanzaro). ''Alla Comunità Progetto Sud, alla Fish Calabria e a don Giacomo Panizza - afferma Pietro Barbieri, presidente della Fish - oltre allo sdegno per questa ennesima provocazione, esprimiamo la nostra solidarietà con la certezza che questi siano colpi di coda di chi ormai è destinato alla sconfitta e all'unanime condanna di una collettività che ha già deciso per il cambiamento, un percorso che non tollera più la violenza e l'illegalità".
Banca Etica
Banca Etica ha espresso ''solidarietà a don Giacomo Panizza e a tutti i collaboratori e utenti della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme, vittime di una nuova intimidazione". "L'edificio fatto oggetto dell'atto intimidatorio - è scritto nella nota - è lo stesso che ospita Maria Antonietta Mazzei, banchiere ambulante di Banca Etica in Calabria e dove, insieme a Marina Galati, fondatrice della Comunità e componente del Comitato Etico di Banca Etica, lavorano decine di soci del nostro istituto". "La Comunità Progetto Sud - prosegue la nota - è nata come Comunità del movimento di Capodarco nel 1976. Il gruppo iniziale era composto da 20 persone tra handicappati fisici e volontari. L'obiettivo iniziale era quello di dare risposte alternative alla istituzionalizzazione e deportazione degli handicappati calabresi negli istituti del nord. Col tempo la Comunità ha affrontato altre problematiche sociali (minori, tossicodipendenti, disagio giovanile, Aids) dando vita ad un insieme di gruppi diversificati nelle finalità. Banca Etica e Progetto Sud sono legate da anni di collaborazione: la Comunità é socia fondatrice della Banca". Il 29 febbraio Lamezia Terme ospiterà la manifestazione, promossa proprio dalla Comunità Progetto Sud, dal titolo "Il giorno che non c'é la 'ndrangheta''. "Un appuntamento per ribadire con forza, anche con la presenza fisica di soci, lavoratori, dirigenti e amministratori di Banca Etica - conclude la nota - il sostegno e la solidarietà a chi in tutto il Mezzogiorno lavora per la legalità e i diritti dei più fragili".
Cisl Calabria
"Piena solidarietà da parte della Cisl Calabria nei confronti della Comunità Progetto Sud di Don Giacomo Panizza". Lo affermano, in una nota, il segretario generale del sindacato, Paolo Tramonti, a la segretaria regionale, Rosy Perrone. "Tali avvenimenti - aggiungono - penalizzano l'intera società civile calabrese con l'obiettivo di oscurare anche la parte onesta e laboriosa che rappresenta la stragrande maggioranza della nostra popolazione. La CISL Calabria rinnova pertanto la solidarietà e vicinanza nella certezza che le iniziative promosse da don Giacomo Panizza proseguiranno nelle loro lodevoli attività".
Don Ciotti, presidente Libera
In una nota Don Luigi Ciotti, presidente di Libera esprime a nome di tutte la rete delle associazioni vicinanza e corresponsabilità a Don Giacomo Panizza vittima dell' atto intimidatorio.Don Luigi Ciotti ha voluto esprimere "a nome delle oltre 1600 associazioni della rete di Libera presenza, attenzione, condivisione verso Don Panizza e la sua comunità. Sparare su quella comunità, su quella realtà a servizio di tante persone , significa sparare su tutti noi. Resistere ha la stessa radice latina di esistere, resistere significa esserci, essere presente per mettersi in gioco. A nome di tutte le realtà di Libera ribadiamo che resistenza è impegno da parte di tutti a continuare ad esserci lì in Calabria e nelle tante comunità che si sporcano le mani. Davanti all'ennesimo atto intimidatorio contro la realtà di Don Panizza è necessario il richiamo alla corresponsabilità di seria, continua e continuativa: occorre meno prudenza e più coraggio da parte di tutti, perchè ognuno porti il proprio contributo per continuare a far crescere il cambiamento intrapreso in terra di Calabria. Libera c'è e camminerà insieme ai tanti che parteciperanno alla manifestazione del 29 febbraio".
Gianni Speranza, sindaco Lamezia
Il sindaco di Lamezia, accorso sul posto, si è così espresso: Insieme agli elementi di preoccupazione, ho visto che le indagini si sono sviluppate immediatamente e aspettiamo prima di fare qualsiasi commento le conclusioni a cui arriveranno gli inquirenti. Sul piano generale voglio dire che il cammino iniziato negli anni scorsi sta andando avanti. Ricordo che nel 2003, alla presenza di Rita Borsellino e di Libera, eravamo soltanto alcune decine di persone all'iniziativa di apertura di quel palazzo che era stato appena assegnato alla comunità Progetto Sud. In questi anni la città è andata avanti e anche nel quartiere di capezzaglie si sono sviluppate tante iniziative positive e quel palazzo è diventato il luogo di tante iniziative sociali. La stessa giornata del 29 è parte di questo cammino e processo positivo. L'incontro che avverrà con i giovani ed i cittadini di capizzaglie sarà un altra tappa positiva del cammino della nostra città e della nostra gente".
Rosa Andricciola, capogruppo Pd consiglio comunale Lamezia
"Rimaniamo costernati di fronte all’ennesimo atto intimidatorio all’indirizzo di d. Giacomo Panizza e della comunità Progetto Sud ai quali va la nostra ferma e piena solidarietà. È evidente che trattasi di una ignobile sfida destinata allo scacco poiché il vile ed infame gesto, quando allo sgomento iniziale subentra lo sdegno, anziché alimentare terrore e panico, quali si suppone sia l’intento degli spregevoli autori, allarga la rete di solidarietà della cittadinanza e rafforza la comune volontà di una forte e determinata resistenza civile".
On. Giuseppe Galati
"Occorre un'azione incisiva a tutti i livelli, eliminare connivenze con poteri criminali" ."L'atto intimidatorio al Centro minori e per diversamente abili di Don Giacomo costituisce episodio di una gravità assoluta". E' quanto afferma il deputato del Pdl on. Giuseppe Galati alla notizia di un proiettile che ha colpito la finestra del Centro per disabili. "Sono sicuro che Don Giacomo Panizza - afferma l'onorevole Galati - continuerà come ha sempre fatto la sua meritevole azione sul territorio a difesa dei più deboli e bisognosi. Un'azione che oltre alle lodevoli finalità sociali tende ad estirpare una certa cultura criminale, che seppur appartenente ad una stretta minoranza della popolazione, fa sentire in maniera ignobile la sua voce". "Bisogna reagire con fermezza - sottolinea il deputato del Pdl - a tutela di chi come Don Giacomo si batte giornalmente per far ergere la nostra città e tutta la Calabria a significativo esempio di operosità e solidarietà sociale". "Per determinare questo risultato - evidenzia Galati - un particolare incoraggiamento, perché venga adempiuta un'azione sempre più incisiva su tutto il territorio, va alla Magistratura ed agli organi inquirenti affinché non solo venga individuato il responsabile del singolo episodio ma si riesca con caparbietà ad eliminare tutti quegli intrecci e le possibili connivenze tra il potere criminale e tutti gli altri settori della società civile, da quello economico a quello amministrativo, politico, imprenditoriale che fanno il male della città. Sconfiggere questi legami perversi, ponendo in essere vaste azioni di contrasto, sarebbe un risultato importante". "Già un mese fa - aggiunge Galati - ho presentato interrogazione al Ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri per chiedere risposte adeguate in materia di sicurezza e legalità che un territorio come il nostro merita. Insisterò perché questo risultato venga raggiunto insieme a tutte quelle misure necessarie per una città che ha una vasta estensione ed un tessuto sociale e imprenditoriale che va tutelato". "Occorrono mezzi e risorse adeguate e presidi di legalità indispensabili. A tal proposito le nuove voci su un possibile ridimensionamento del Tribunale di Lamezia Terme mi stanno portando in questi giorni, come ho fatto con il precedente Guardasigilli Nitto Palma, a scongiurare questa eventualità ponendo all'attenzione del nuovo Governo le necessità impellenti di una città che non potrà assolutamente subire una simile decisione. Farò di tutto perché tale azione, non solo venga scongiurata, ma mi batterò per un ulteriore rilancio del Tribunale di Lamezia Terme". "La manifestazione di giorno 29 febbraio "Il giorno che non c'é la 'ndrangheta'' - conclude il deputato del Pdl - costituirà un momento di forte coesione in cui la quasi totalità dei cittadini di Lamezia vorranno esprimere un secco no alla cultura dell'illegalità, dell'arroganza e della prevaricazione".
Don Armando Zappolini, presidente Cnca (Coordinamento nazionale delle comunità d'accoglienza)
"La 'ndrangheta ha evidentemente paura di chi la sfida sul terreno delle azioni concrete e della sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Di chi non ha timore di rilanciare il tema della legalità e del contrasto agli interessi mafiosi". E' quanto afferma, in una nota, don Armando Zappolini, presidente del coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (Cnca) in un comunicato con il quale si esprime solidarietà alla Comunità Progetto Sud per l'intimidazione mafiosa subita nella notte tra sabato e domenica scorsa. "Mercoledì a Lamezia Terme - prosegue don Zappolini - si terrà la marcia pacifica intitolata 'Il giorno che non c'é la 'ndrangheta' e don Panizza, ancora una volta, è tra i promotori di una iniziativa che scuote l'aura di invincibilità, di ineluttabile 'normalita'' che la 'ndrangheta ha imposto in diverse zone del paese. La nostra Federazione, di cui don Giacomo e' stato vicepresidente, sarà presente alla manifestazione, anche per rendere manifesto il fatto che le minacce e le intimidazioni non possono piegare la voglia di giustizia e di riscatto sociale ed economico nutrita da tantissimi cittadini calabresi".
On. Ida D'Ippolito
"Esprimo profonda preoccupazione per quanto è successo a Lamezia Terme contro il centro che si occupa di assistenza ai disabili ' realizzato dalla comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza, che già in altre occasioni è stato oggetto di violenza criminale". E' quanto afferma, in una dichiarazione, la deputata Ida D'Ippolito. "Intendo manifestare - aggiunge la parlamentare - solidarietà nei confronti di don Giacomo per l'attentato. Un gesto vile che lascia tanta amarezza e che va condannato senza mezzi termini. Per questo motivo esprimo a nome mio personale solidarietà alla comunità di Progetto Sud. Sono convinta che una risposta collettiva e unitaria può essere una soluzione a quanto accaduto".
Mario Occhiuto, sindaco Cosenza
"Un atto intimidatorio incarna di per sé una condotta riprovevole, ma se é sferrato contro chi si batte da sempre per i diritti dei più deboli, delle persone con disabilità e di coloro che soffrono, assume i contorni di un comportamento ancora più vile e non può non suscitare sentimenti di forte sdegno". Lo afferma in una nota il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che insieme all'assessore alla solidarietà e coesione sociale Alessandra De Rosa, ha espresso la sua vicinanza a Don Giacomo Panizza per l'atto intimidatorio subito. "Chi ha pensato - aggiungono Occhiuto e De Rosa - di poter condizionare la meritoria opera sociale di Don Panizza e la sua battaglia a favore della legalità ha fatto male i suoi conti e la manifestazione in programma mercoledì a Lamezia e promossa da 'Progetto Sud' per riaffermare la lotta e l'impegno civile contro le organizzazioni criminali e ogni forma di violenza, dimostrerà che esiste un'altra Calabria, sana, operosa e desiderosa di sviluppo e cambiamento, come quella costruita in questi anni di silenzioso, ma energico lavoro dal fondatore di 'Progetto Sud', impegnato in prima linea a restituire dignità e condizioni esistenziali migliori alle persone con disabilità e a quelle che popolano l'area del disagio".
On. Maria Grazia Laganà Fortugno
"Sdegno e ferma condanna per l'ennesimo, spregevole atto intimidatorio messo a segno nei confronti di don Giacomo Panizza, a cui va la nostra solidarietà umana e istituzionale". E' quanto afferma l'on. Maria Grazia Laganà Fortugno. "La pressione della criminalità organizzata attorno all'impegno sociale di don Panizza - ha aggiunto - si fa sempre più forte. A meno di due mesi di distanza dall'ultimo episodio, con l'esplosione di un ordigno davanti al portone d'ingresso dello stesso stabile, questo nuovo attentato di chiara matrice mafiosa deve indurre a prestare la massima attenzione nei confronti di una realtà che appare fortemente a rischio. Gli avvertimenti a uno dei sacerdoti antimafia più attivi in Calabria non vanno solo condannati, ma anche decodificati da parte degli inquirenti, che sono convinta riusciranno a fare al più presto luce sulla vicenda". "Il territorio in cui don Giacomo opera, a Capizzaglie ha concluso - è caratterizzato da una pervasiva presenza della criminalità, che cerca di opprimere le forze sane della società, capaci di ribellarsi e decise a non sottostare al giogo 'ndranghetista. Queste intimidazioni si iscrivono nell'ambito di un disegno volto a condizionare e frenare l'operato di chi, tutti i giorni, rappresenta un punto di riferimento per la comunità locale e un autentico presidio di legalità. Ma don Panizza non è solo: la Calabria sana, che vuol cambiare, è con lui e cammina al suo fianco".
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