Lamezia Terme - In un accorato appello pubblico, il Comitato per il bene comune di Sant’Eufemia, accende un riflettore sulle condizioni di disagio del quartiere e chiama alla responsabilità le istituzioni. "Quando le speranze e le attese di un popolo sono offuscate da promesse vuote - affermano - nei cittadini nasce la sfiducia in tutti quegli organi istituzionali che li dovrebbero rappresentare. In questi ultimi due anni il comitato per il bene comune pro Sant’Eufemia ha tentato con tutte le sue forze di riaccendere nell’animo dei cittadini il senso di corresponsabilità, di compartecipazione alla valorizzazione degli spazi comuni, affinché si sentissero abitanti responsabili del loro territorio".
Padre Martinelli del Comitato riepiloga il lavoro fatto dal comitato e le esigenze vitali del quartiere e dei suoi residenti: "Tante sono state le iniziative che hanno avuto come scopo quello di avvalorare la bellezza della collaborazione tra Stato e cittadini. Ma alla buona e fattiva volontà dei cittadini è fondamentale l’appoggio e il sostegno delle istituzione che purtroppo non sempre hanno manifestato la loro vicinanza e soprattutto la loro attiva collaborazione al bene comune. Se dovessimo fare una fotografia attuale di Sant’Eufemia essa è in balia del vento del degrado, dell’abbandono, dell’insicurezza".
"Quante promesse, e cosa si è realizzato? - si chiedeno ancora - L’unica richiesta caldeggiata dai cittadini in quest’anno è stata la riapertura della Chiesa di San Francesco in piazza Italia, ma come sempre accade ognuno scarica ad un altro le mancanze, e di fatto la chiesa è ancora chiusa. La delegazione è chiusa, quindi nessun servizio è assicurato ai cittadini, la posta è ancora nei container, la prostituzione è riapparsa… l’elenco potrebbe essere lungo. Una cosa è certa che siamo stanchi di chiedere, di elemosinare alle istituzione i nostri diritti". Da qui la precisa richiesta alle istituzioni e alla politica: "I doveri dei cittadini sono quelli di rispettare la legge e pagare le tasse, e i doveri delle istituzioni quali dovrebbero essere? Speriamo in un tavolo di confronto tra cittadini ed Istituzioni comunali, affinché comunichino alla popolazione cosa realmente intendono fare per il bene di Sant’Eufemia".
© RIPRODUZIONE RISERVATA