Lamezia Terme - Antonio Di Cello, presidente del Circolo don Saverio Gatti di Lamezia Terme e componente della presidenza provinciale delle Acli è stato nominato delegato responsabile ‘Famiglie e povertà’. “In un periodo storico difficile e carico di problemi - spiega Antonello Di Cello Delegato provinciale Famiglie e povertà - accentuati dal lungo periodo della crisi pandemica, le Acli intraprendono una scelta più impegnativa a favore delle famiglie. Infatti, per l’Associazione la famiglia rappresenta il pilastro intorno a cui devono ruotare ed essere condivise robuste scelte di politiche sociali ed economiche. La famiglia va intesa come comunità educante, di sussidiarietà e solidarietà, di contrasto alla povertà. Valori che le Acli condividono a partire dalla Esortazione apostolica sull’amore nella famiglia Amoris laetitia di Papa Francesco, in quanto realtà dinamica e in movimento ma da preservare in tutti i suoi valori fondativi”.
“Bisogna - prosegue nel suo messaggio - altresì considerare il crescente pericolo rappresentato da un individualismo esasperato che snatura i legami familiari e che mira a separare i giovani dagli anziani. Al contrario bisogna operare e costruire percorsi solidali dentro cui debbano crescere e convivere politiche integrate sui valori e sui principi della famiglia, attraverso una più forte genitorialità. Un punto fondamentale dell’operato Acli è anche il rafforzamento delle politiche per l’inclusione educativa e contro la dispersione scolastica. Per dare attuazione a queste politiche, come ci viene indicato da Lidia Borzì, delegata nazionale Acli Famiglia e stili di vita, bisogna rimodulare le politiche di welfare familiare del nostro Paese. Altro punto di discussione e confronto è non dimenticare che il nostro è un Paese con indicatori demografici molto preoccupanti sia dal punto di vista della natalità, in continua ed inarrestabile decrescita, sia da quello dell’invecchiamento attivo ed inclusivo che rimane ai margini dai necessari servizi sociali e dal confronto politico istituzionale. Occorrono tavoli territoriali concertativi tra Enti pubblici e Terzo settore per promuovere azioni che vadano verso la cura della famiglia, delle persone di minore età, degli adolescenti e degli anziani non autosufficienti, senza tralasciare le tante persone con disabilità, più in generale le persone vulnerabili. Iniziando un nuovo impegno per una riforma della normativa soprattutto per la promozione di progetti di vita indipendente. Le Acli - conclude - propongono la creazione di una comunità di co-progettazione regionale (Terzo Settore, Caritas, Associazioni di promozione sociale, cooperative sociali) per innovare e far avanzare politiche integrate e mettere insieme in un cammino di solidarietà le numerose e difficili fragilità sociali”.
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