L'aumento dei prezzi non scoraggia la corsa ai dolci pasquali, anche a Lamezia c'è chi pesa l'uovo per trovare la sorpresa griffata

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Lamezia Terme - Si fanno sentire anche a Lamezia gli effetti del caro cacao che ha colpito duramente la filiera del cioccolato facendo registrare quest’anno aumenti esorbitanti segnalati a livello nazionale, che durante le feste Pasquali andranno a colpire le tasche dei consumatori. Le canoniche sette/otto euro non sono più il prezzo minimo per acquistare un uovo di cioccolato di dimensioni accettabili e di qualità media: rimanendo su marche ad ampia distribuzione si parte dalle dieci euro per uova mini e si arriva tranquillamente fino a sedici euro. Ma se si cerca la qualità o un prodotto di nicchia, magari di dimensioni più importanti, si arriva anche fino a 35 euro – e non parliamo di prodotti gourmet ma di articoli disponibili nei supermercati.  Secondo dati Codacons l’aumento nella grande distribuzione è del +24% di media, con punte che per alcune marche superano il 40%.

Un disagio che in questi giorni andrà a toccare un po’ tutti, particolarmente le famiglie con bambini. Ma a cosa è dovuto? La causa di tutto questo è la crisi del mercato del cacao, arrivato, secondo dati diffusi da “Il Sole24ore”, ad un prezzo di seimila dollari a tonnellata, cui vanno ad aggiungersi il +72% per lo zucchero e il +52% per il burro di cacao. Aumenti che in prossimità della Pasqua sono stati soggetti a negoziazioni da parte delle multinazionali del cioccolato, lasciando comunque effetti sensibili sul mercato.

Si tratta di effetti che è possibile riscontrare entrando in qualsiasi punto vendita della città, dove, se il prezzo delle colombe o di altri dolci tipici privi di cacao risulta ancora più o meno invariato, avvicinarsi allo scaffale delle uova equivale ad avere una brutta sorpresa. E a proposito di sorpresa, esistono delle ripercussioni anche lì. Ѐ stato registrato negli ultimi mesi un fenomeno singolare, già dilagante nel resto della penisola, che, con disappunto dei negozianti lametini, pare si sia diffuso anche nella città della piana: si tratta dell’abitudine degli acquirenti di pesare le uova di cioccolato, a volte anche sulle bilance elettroniche del banco frutta e verdura. La strana abitudine ha una motivazione intuibile. “A Roma se ne sente parlare da più di un mese, lo fanno davvero in tanti - racconta Laura, lametina fuorisede - cercano semplicemente di capire in quali uova, con sorpresa di marca, siano contenuti i gadget desiderati, più importanti e di conseguenza più pesanti, in modo da non pagare a vuoto il prezzo (aumentato) dell’acquisto, cui comunque non vogliono rinunciare”.  Per evitare il diffondersi della pratica, pare che alcuni punti vendita lametini abbiano già affisso cartelli in cui è espressamente scritto “Vietato pesare le uova”, che non scoraggeranno comunque i tanti che a Pasqua sono già decisi a rinnovare la tradizione: le previsioni nazionali sui consumi sono per ora ottimiste, perché festeggiare senza uova di cioccolato – con o senza sorpresa griffata – proprio non piace a nessuno.

Giulia De Sensi

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