Incontro a San Pietro a Maida con professore D’Andrea su San Francesco

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San Pietro a Maida - Nei giorni che precedono i festeggiamenti in onore di San Francesco, la comunità di San Pietro a Maida ha accolto il professor Filippo D’Andrea, membro dell’associazione teologica Italiana. Don Fabio, parroco della comunità, dopo aver salutato i presenti e ringraziato il professore per la sua presenza ha introdotto il tema “Sulle orme di Francesco di Paola, costruttori di verità di giustizia e di pace”.

Il professore D’Andrea ha ricordato con profondo affetto la comunità, e ha introdotto la figura del Santo utilizzando un linguaggio dialettale così come faceva San Francesco: ricordando il Santo patrono di Calabria come uomo di verità, di giustizia, di pace ma soprattutto di fede.

“Dobbiamo accendere il fuoco, il fuoco della fede appunto come ci ricorda San Francesco”, ha ricordato D’Andrea. “Non conta –ha aggiunto - il fuoco delle braci “La vrascera” ma quello che conta è il fuoco dello spirito, dell’anima. Ed ecco che i laici, i sacerdoti sono chiamati ad accendere il fuoco della fede. Attenzione però che il fuoco della fede, della brace secondo San Francesco vuol dire una fede operosa: una fede che rende l’azione profonda, viva attraverso le nostre mani”. Ricordando poi i 25 anni di vita che San Francesco trascorre in Francia, il professor D’Andrea nel suo racconto ha parlato del primato dell’uomo che andava a contrastare con il primato di Dio che San Francesco voleva trasmettere.

Infine il professore D’Andrea ha introdotto il tema della giustizia partendo da San Francesco e puntualizzando che “la situazione rispetto al passato non è poi molto cambiata. Quando parliamo di giustizia non facciamo riferimento soltanto alla giustizia sociale, legale, politica ma parliamo di giustizia nella famiglia: facendo riferimento ai rapporti nelle famiglie, dove a volte ci si ricorda di qualcuno solo per necessità o comunque dopo molto tempo”. Il suo intervento si è concluso facendo riferimento ai giovani che “molto spesso non vengono ripresi e che ogni tanto hanno bisogno di essere “Scutuliati”.

Don Fabio nel suo saluto finale ha ricordato l’importanza di una chiesa in uscita, “così come ci ricorda Papa Francesco”.

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