Lamezia Terme – Andrà alla Dia di Roma, al reparto investigazioni giudiziarie, il lametino Angelo Morabito, che per diversi anni è stato dirigente al Reparto Anticrimine di Catanzaro. Una lunga carriera la sua, 22 anni in Polizia: entrato dopo la laurea, il primo dirigente Morabito ha cominciato a Crotone, come vicedirigente al fianco di Nino De Santis, attualmente capo della Mobile a Firenze dopo essere stato alla guida di quella di Catanzaro.
Angelo Morabito, vero e proprio esperto di indagini per quanto riguarda la criminalità organizzata, in particolare ‘ndrangheta e camorra, ha un excursus di tutto rispetto: ha messo a segno, nel corso della sua carriera, decine di operazioni ed ha, soprattutto, assicurato alla giustizia tanti latitanti, alcuni dei quali considerati tra i più pericolosi in Italia.
Dopo Crotone, del quale ha preso poi la guida come capo della Mobile, è stato trasferito con il medesimo ruolo a Caserta, per poi passare a Gioia Tauro, in qualità di primo dirigente, e successivamente a Catanzaro.
Ha lavorato nelle roccaforti della criminalità, in quelli che possono essere considerati veri e propri luoghi simbolo e può annoverare nel suo curriculum, tra l’altro, il coordinamento sul campo delle catture di latitanti di spicco, come quella Pino Vrenna, ritenuto capo dell’omonima cosca crotonese; Pantaleone Russelli di Papanice, o gli arresti di Salvatore Nicoscia, Vincenzo e Paolo Corda e di Vincenzo Perri a Gioia.
Ma non solo, perché nel periodo a Caserta ha colpito duramente il clan dei Casalesi, catturando Mario Caterino, tra i trenta latitanti più pericolosi, Nicola Schiavone, figlio di Francesco “Sandokan” e, insieme al dottor Vittorio Pisani, che era a capo della Mobile di Napoli, ha fatto parte del gruppo che ha incastrato Michele Zagaria.
Impegnato sul campo, Angelo Morabito, ha salutato da poco i suoi colleghi della Questura di Catanzaro, dove ha prestato servizio negli ultimi anni. Per questo “superpoliziotto” (così come spesso è stato definito sulle cronache) lametino ora è la volta della prossima destinazione, nella direzione investigativa antimafia della capitale.
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