Lamezia Terme – Due anni dopo la presentazione di “Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare”, il regista Mario Vitale torna nella sua Lamezia con “Prenditi cura di me”, nuovo short-film girato in Puglia, prodotto da Fabrizio Nucci e Nicola Rovito della Open Fields Productions, in collaborazione con Sinossi Film di Pietro Manigrasso, e realizzato con il contributo di Apulia Film Commission. Archiviate le riflessioni esistenziali sul mondo del lavoro di due opere come “Il Tuffo” e “Al giorno d’oggi”, il nuovo cortometraggio, scritto a quattro mani con il co-sceneggiatore Francesco Governa, porta a compimento un progressivo cambio di rotta sempre più cinematografico, inserendosi perfettamente in quel revival anni ’80 che, dal Nicolas Winding Refn di “Drive” al caso televisivo “Stranger Things”, ha inevitabilmente caratterizzato l’ultimo decennio, fino a raggiungere vertici di citazionismo compulsivo in “Ready Player One” di Steven Spielberg, uscito proprio nei primi mesi del 2018.
Con “Prenditi cura di me”, la sua collezione privata di Easter Eggs, anche Vitale decide di rendere omaggio a quella decade recuperandone estetica, stile e contenuti, comfort zone ideale per trattare con estrema delicatezza e piglio cinefilo il classico passaggio dall’adolescenza all’età adulta, il superamento di barriere e cicatrici emotive provocate dall’eterno ritorno dei fantasmi di un passato traumatico, appena accennato da rapide digressioni oniriche à la David Lynch ma quanto mai ingombrante. Dallo sguardo antropologico di “Al giorno d’oggi” si passa così ad ambizioni da Bildungroman che, pur risentendo del formato ridotto, riescono nell’intento di conferire un certo spessore psicologico a un prodotto tipicamente pop, frutto di un amore smisurato per il cinema, qui inteso come strumento salvifico, e per un intero immaginario eighties celebrato anche a livello sonoro con l’azzeccatissima soundtrack synth-pop (siamo sempre dalle parti di “Drive”) dell’altro talento lametino, Francesco Strangis, alla seconda collaborazione con il regista. Reduce dal recente successo all’International Roma FilmCorto Fest, con il trionfo dei due protagonisti, Filippo Scarafia e Daphne Scoccia, il film è stato presentato ieri sera al Chiostro Caffè Letterario di Lamezia, dove il giovane filmmaker, accompagnato da buona parte del suo entourage, ha avuto modo di illustrare temi e lavorazione di quella che è certamente la sua opera più personale.
“Prenditi Cura Di Me – esordisce Vitale – appartiene a un modo di fare cinema che purtroppo non si vede più. È un film per ragazzi riconducibile a quella tipologia di prodotti anni ’80 che hanno contribuito alla mia formazione, un filone che ho deciso di omaggiare a più riprese attraverso vari riferimenti cinefili piuttosto evidenti. Il nostro intento non era quello di raccontare un trauma, ma ciò che succede dopo, il ritorno alla vita, un processo di rinascita che passa attraverso la passione per il cinema. Ecco, “Prenditi cura di me” è la mia dichiarazione d’amore alla settima arte”.
Cinema, dunque, che diventa la chiave di volta per il ritorno alla vita della protagonista, Alice, interpretata dall’ottima Daphne Scoccia, alle prese con una prova per sottrazione che ne conferma il gran talento: “Daphne si sta imponendo alla grande nel panorama del cinema italiano – prosegue – e continua ad essere molto richiesta. In questi giorni sta girando altri due film, di cui uno da protagonista assoluta, e questo la dice lunga su quanto sia stato bello averla nel mio corto. Stesso discorso per il resto del cast, dal co-protagonista Filippo Scarafia ad Azzurra Martino, che molti ricorderanno accanto a Checco Zalone in “Quo Vado?”, passando per Alessandro Cosentini e il nostro lametino doc, Pino Torcasio, di cui siamo tutti molto orgogliosi”. In attesa di capire quanto i tempi possano essere maturi per un primo lungometraggio (e chissà che Vitale non valuti la possibilità di sviluppare adeguatamente le tematiche di “Prenditi cura di me”), il corto, nel frattempo, proseguirà la sua corsa nei festival, nella speranza di seguire le orme del pluripremiato predecessore: “Il film ora continuerà ad essere iscritto ai vari festival, sperando vada sempre meglio. Non resta che incrociare le dita, anche se questa serata – conclude il regista – mi sembra già un gran bell’inizio”.
Francesco Sacco
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