Coronavirus, fuga dal Nord verso le regioni meridionali: treni presi d'assalto

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Milano - Dopo  poche ore dalla bozza del decreto che ha dichiarato la 'chiusura' della Lombardia e di numerose province, in moltissimi si sono precipitati per salire sui treni in partenza da Milano verso il sud Italia. Centinaia di persone si sono riversate alla stazione Garibaldi, dove alle 23.20 è partito l'ultimo Intercity. I viaggiatori sono saliti sui vagoni anche senza biglietto, dicendo ai controllori di essere disposti a pagare la multa pur di poter restare a bordo. In stazione centrale invece gli addetti alla sicurezza raccontano che "sì, stasera c'è stato qualche viaggiatore in più degli ultimi giorni, ma non ci sono state code o resse". Si hanno comunque notizie di molti che, per il timore di rimanere chiusi i Lombardia, sono partiti in auto per la casa al mare o quella in montagna o comunque per raggiungere la famiglia.

Parte per Calabria "ma mi metto in quarantena"

C'è la paura di portare il Coronavirus nelle regioni e città d'origine, ma la voglia di riunirsi alle famiglie, per qualcuno, vince su tutto. Elisabetta, 25enne praticante in uno studio di avvocati di Milano è in partenza per la Calabria: "Io non vorrei partire - racconta prima di passare i controlli dei metal detector (quasi deserti) a Milano Linate -. Sono partita per il quieto vivere e perché mia madre ha insistito tanto, temevo che con questo caos salisse a Milano", spiega dietro una mascherina. "Ho chiesto di preparare la stanza solo per me e di avere un vassoio per mangiare, mi metterò in una sorta di auto-quarantena anche se sto bene, ma non si sa mai", spiega. "Da giù lavorerò da casa, siamo già in smartworking da qualche giorno", ha aggiunto. Una mamma di Catania saluta il marito, che rimane a Milano per lavoro: "Torno perché giù c'è il mio bambino, ma ora ho paura, anche se sto bene, di poterlo contagiare. Pensavo ci controllassero almeno la febbre in partenza, invece nulla".

Terminal bus Milano affollato dall'alba

È affollato da prima delle 7 il terminal di Lampugnano, a Milano, il principale scalo per i pullman di linea diretti in tutta Italia e all'estero. Sono circa in 150 ad attendere gli autobus soprattutto stranieri e studenti. Qui di solito alla domenica mattina c'è pochissima gente - dice un negoziante - perché chi parte va via al sabato o al venerdì. Oggi è pieno e sta aumentando. Ma il grosso è stato ieri sera". "Noi stiamo aspettando il pullman per andare a Bari, arriva alle 10 ma siamo venuti presto per capire che succedeva. All'inizio volevamo restare, ma tutti i nostri amici che stanno al Nord sono già giù". A raccontarlo sono tre studenti pugliesi che frequentano l'università a Milano. "I corsi sono sospesi - aggiungono - gli esami non si capisce come si daranno e quando. Tutti i nostri compagni di corso sono partiti la scorsa settimana". "Io a casa non ho più le mie inquiline - spiega una di loro - Ho fatto le valigie e vado dai miei finché posso".

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