Catanzaro - Alcuni enti deputati al controllo sanitario e ambientale, insieme al Comune di Catanzaro, hanno deciso di concordare una procedura per quanto riguarda un settore delicato come quello del controllo dello stato di conservazione dei manufatti contenenti amianto. Il Servizio Suolo e Rifiuti del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell'Arpacal, infatti, insieme all'Unità Operativa Igiene e Sanità Pubblica dell'ASP, ed il Settore Igiene Ambientale del Comune di Catanzaro, hanno concordato una procedura operativa per la gestione degli esposti/denunce riguardanti fabbricati ubicati nel territorio comunale per i quali si sospetta la presenza di amianto. La procedura, spiegano dall’Arpacal in una nota, prevede un sopralluogo congiunto di tecnici per la verifica delle criticità denunciate, la valutazione delle successive azioni di rispettiva competenza degli enti, Asp e Arpacal e Comune, con l’eventuale coinvolgimento della Polizia Municipale. Successivamente, è prevista l’attivazione da parte del Comune di un procedimento amministrativo a carico dei titolari dell’immobile per la valutazione della pericolosità da amianto e l’eventuale necessità d’interventi di bonifica. La procedura operativa si conclude con successivo controllo sugli adempimenti impartiti e sugli esiti della suddetta valutazione.
I campioni eventualmente prelevati vengono inviati al Centro Geologia e Amianto dell’Arpacal, direttore Teresa Oranges, per essere sottoposti ad analisi di laboratorio per confermare la presenza di amianto in tutti i materiali investigati. Sul fronte delle attività svolte dal Servizio Suolo e Rifiuti del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell'Arpacal, informano “è consultabile online sul sito we il report delle attività svolte nel 2016 nel controllo su siti ubicati nel territorio provinciale potenzialmente interessati dalla presenza di amianto sia in materiali utilizzati per la costruzione di manufatti e sia in rifiuti depositati in modo incontrollato o in stato di abbandono”.
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