Soveria Mannelli – “Se il reparto di Medicina, vive la sua normale attività clinica, priva di una unità medica che dal tre dicembre è stata dislocata a Lamezia Terme, provvedimento temporale di un mese, per il momento, dall’altra deve fare i conti con limitazioni strumentali, che a raccontarle ci riesce perfino difficile, e che dimostra la completa disorganizzazione dell’Asp”. È quanto denuncia in una nota il Comitato a difesa dell'ospedale del Reventino. “Inoltre, puntualizziamo – si legge ancora - come il Dca 64, preveda 20 posti in totale per la divisione, ripartiti tra degenza normale e lungo degenza. Numero mai raggiunto nel reparto, che ha oscillato dai 12 ai 16 posti letto, di fatto limitando l’offerta sanitaria, che in questo reparto segnala un bisogno di ricoveri sempre costante, e molti pazienti, in genere anziani, non sempre autosufficienti logisticamente ed economicamente, si vedono costretti ad attendere le dimissioni di qualcuno per poter avere accesso a un ricovero, dove passano anche settimane. Orbene, i posti letto del reparto pare che allo stato siano 14, e che non raggiungano i 20 posti, non per limiti procedurali amministrativi o sanitari, ma perché fisicamente, mancano i letti, ovvero l’azienda non dispone o non invia, questo stiamo cercando di appurarlo, materialmente altri sei letti. Inoltre, ci risulta che la richiesta per avere i sei letti mancanti sia stata fatta da oltre un anno, e che sono arrivati dei letti ossidati e del tutto inutilizzabili”.
Per il Comitato, “questo pone un muro inconcepibile, anche perché le aziende sanitarie, sono costrette a fornire bilanci che poi vanno a finire nel tavolo del commissario e conseguentemente alla conferenza stato regioni, per cui eventuali ammanchi sulla base dei Drg, non fanno che penalizzare la divisone di Soveria. Se così è, non ci rimane altro che aprire un secco “contenzioso” con l’azienda per capire quale impedenza genera una tale deficienza strumentale. Qualsiasi risposta la valuteremo con oggettività, tranne quella che non ci sono letti o fondi per acquistarli. Avremo mille motivi – concludono - per rigettare una cosa del genere, ad iniziare dalle premialità erogate ai quadri amministrativi e sanitari, ad altre distrazioni della stessa natura”.
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