Soveria Mannelli – E’ stato presentato il Distretto Rurale del Reventino a Soveria Mannelli alla presenza delle rappresentanze istituzionali e dei tecnici. Ad aprire i lavori, Francesco Esposito, presidente del GAL del Reventino: “Abbiamo creduto molto alle possibilità che il Distretto offre al territorio. Infatti – ha spiegato il presidente - esso può spaziare in tutte le attività che si possono sviluppare, può dare strumenti e impulso alla crescita reale di tutta la nostra area. Adesso tocca alla politica e all’imprenditoria collaborare per avere dei risultati”.
“Bisogna considerarlo uno stimolo per tutti noi” ha commentato il sindaco di Soveria, Giuseppe Pascuzzi. “Il Distretto è utile – ha aggiunto - per crescere e migliorare consolidando reti di relazioni e diventando luogo di dialogo”.
“E’ un’avventura - ha detto il consigliere regionale Magno – che va ulteriormente riempita di tanti contenuti ma ha già grandi possibilità, evidenziate anche nello studio preliminare che è stato fondamentale per la buona valutazione del progetto. C’è una possibilità di realizzare rete tra pubblico e privato – ha proseguito il rappresentante della Regione – per creare un nuovo sviluppo. Per questo la Società di Distretto va creata subito, è necessario, quindi, mettere insieme tutte le forze anche quelle economiche che spettano al Distretto. La Regione deve intervenire dal punto di vista finanziario perché le aree possano adeguatamente incrementarsi. Per una sua reale identità – ha aggiunto – il Distretto deve avere una sua forza normativa ed economica, ecco perché oggi si incomincia ma non si finisce, la sfida è grande per tutti gli attori di questo progetto e nessuno può fermarsi. La scommessa si può vincere”.
Il Distretto Rurale, come spiegato dai tecnici durante la presentazione, è uno strumento di alta concertazione soprattutto a livello programmatico che permette di fornire agevolazioni alle imprese che fanno rete. I distretti, infatti, sono nati nel 1991 quando si incominciava a soffrire della globalizzazione e le piccole imprese non potevano reggere il confronto con le grandi. “Quando si pensa al Distretto Rurale – ha spiegato Matteo Guccione, esperto MORUS Alti Campi S.r.l. – sono tre le cose da tenere presente: la fiscalità, perché le imprese che si aggregano possono dialogare direttamente con l’agenzia nazionale delle entrate per stabilire un’aliquota unica per tre anni senza controlli; poi stabilire nuove e più convenienti linee di credito trattando con le sedi centrali delle banche e non con le agenzie locali che non posso decidere. In tal modo si elimina anche il divario dei tassi tra Nord e Sud. Infine – ha concluso Guccione – il distretto può essere considerato un super Suap. Infatti può anche dare ad un imprenditore l’autorizzazione ad iniziare un’attività o ottenere conferma dei servizi che gli necessitano, autorizzazioni etc. Pertanto, la Regione non deve essere spaventata ad investire su questa libera aggregazione di imprese su base territoriale”.
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