Lamezia Terme - Un manifesto critico del Sinagi, Sindacato nazionale giornali d'Italia, dal titolo "Addio alle edicole", è apparso anche in qualche edicola di Lamezia. Una denuncia che stigmatizza lo stato in cui versano gli edicolanti a causa di regole "imposte a livello nazionale" che determinano la chiusura progressiva dei punti vendita. Nel manifesto si "ringrazia" con tono evidentemente sarcastico chi contribuisce al declino. E quindi, dito puntato contro la "Federazione editori, per non aver voluto rinnovare l'accordo nazionale, i singoli editori e i maggiori gruppi produttori di quotidiani; tutti quegli editori che spingono i cittadini ad utilizzare i siti web; gli editori di buste, bustine e giochi, card, figurine eccetera, che hanno registrato come periodico tutti questi prodotti pur di non riconoscere gli aggi migliori alle edicole".
E poi ancora, tra gli altri, j'accuse contro "i distributori nazionali che non hanno mai cercato di far rispettare le regole agli editori che distribuiscono, oltre a non aver mai risposto alle richieste di correzioni e chiarimenti che il Sinagi ha ripetutamente rivolto". Strali contro il Governo che "ha deciso di dare ancora più soldi pubblici a chi edita on line, evitando di mantenere in vita poligrafici, cartai, trasportatori, giornalai. Ad un Governo che fino ad ora non ha voluto ascoltare la richiesta di non mettere obblighi al dover accettare pagamenti con moneta elettronica, perché per le edicole, che vendono prodotti e servizi con aggi fissi e troppo bassi, questo obbligo risulta un'attività antieconomica e perdita secca che porta alla chiusura inevitabile". Una protesta giustificata certamente dal calo delle vendite dei giornali cartacei, i quali comunque da tempo hanno virato anche sull’offerta on line. Tuttavia, come è noto, le previsioni indicano nei prossimi anni il completo passaggio dalla carta al digitale e questo accadrà quando sarà stampata e uscirà in edicola l’ultima copia del New York Times, paradigma del cambiamento.
A. C.
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