Viminale lavora a piano Cie migranti, il 19 gennaio la presentazione

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Roma - Potrebbero chiamarsi Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) i nuovi Cie cui il Viminale sta lavorando, seguendo le indicazioni del ministro Marco Minniti. Non si tratta solo di cambio di nome, ma anche di organizzazione e funzionamento di strutture che - così come sono state concepite - hanno in questi anni dimostrato tutti i loro limiti. Nel momento in cui Minniti, all'inizio dell'anno, ha rilanciato i Cie, ha subito puntualizzato che i nuovi centri "non avranno nulla a che fare con quelli del passato", avranno "governance trasparente e un potere esterno rispetto alle condizioni di vita all'interno". Gli uffici del ministero si sono quindi messi al lavoro per mettere a punto un modello di struttura che possa funzionare in modo efficiente. Saranno centri piccoli - 80-100 posti al massimo, uno per regione (ma Valle d'Aosta e Molise dovrebbero essere escluse), per complessivi 1.500-1.600 posti - da individuare in prossimità degli aeroporti. Giovedì prossimo - in sede di Conferenza Stato-regioni - ci sarà l'illustrazione del Piano.

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