Lamezia, bilancio in aula banco di prova per la maggioranza: tempi ancora lunghi per nomina assessori

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Lamezia Terme - Il Bilancio di previsione 2024 approderà in Consiglio comunale quasi certamente nella seconda decade di aprile. Il termine ultimo di 20 giorni parte, infatti, dalla data di approvazione dello schema di bilancio in Giunta dello scorso 25 marzo.

L'Aula potrà dunque ascoltare la relazione dell'assessore al ramo, Sandro Zaffina, discutere e approvare o bocciare l'importante strumento finanziario. Atto fondamentale, ricordiamo, per il prosieguo dell'Amministrazione Mascaro. Come già evidenziato nei giorni scorsi, dalla delibera di Giunta si legge che "le previsione di bilancio sono coerenti con la legge di bilancio 2024", che "le spese di investimento stanziate nel bilancio di previsione per il triennio 2024-2026 e le spese risultanti dal crono-programma 2024-206 rispettano i limiti previsti". Al netto di qualche ritorno di "mal di pancia" fra quanti sostengono la maggioranza, sarà pertanto un momento significativo dove, più che numeri e dati tecnici, quello che conta è sapere se la stabilità politica dell'attuale Amministrazione avrà un seguito e se si andrà quindi avanti fino alla naturale scadenza della consiliatura. Va detto che ad oggi la Giunta è ancora priva di due assessori (deleghe ai Servizi sociali e alla Cultura). Riuscirà Mascaro a trovare la quadra? Certo, non necessariamente entro il prossimo Consiglio comunale, ma comunque in tempi stretti.

L'individuazione dei due assessori, secondo la logica delle alleanze e dopo il passaggio in Forza Italia del primo cittadino, di due assessori e di altri consiglieri, non può che riguardare esponenti di partiti alleati. Anche se attualmente all'opposizione, ovvero Lega e Fdi, con l'aggiunta di Noi Moderati. Ripetiamo, tutto ciò secondo logica. Ma sarà così? Per qualcuno pare si stia lavorando in questa direzione, anche se non sono escluse nomine a sorpresa. Pur essendo due assessorati, Servizi sociali e Cultura, dove molte attività sono avviate e in itinere, i nuovi assessori (anzi le due nuove assessore per rispetto delle quote rosa), dovrebbero avere un tempo utile e necessario di "ambientamento", capire cioè di cosa occuparsi, avere una visione complessiva di quello che dovrà essere il loro mandato, studiarsi un po' di carte e quindi solo dopo questo periodo (5/6 mesi?) "mettere mano" alle cose da fare. Insomma, oggettivamente un tempo poco congruo per l'inizio di un mandato della durata di 10-12 mesi prima delle elezioni. Ergo, cui prodest? Conviene accettare un impegno così limitato? Ma tant'è, in ogni caso lo stesso tempo che appare "breve" per le ragioni sopra indicate, potrebbe risultare paradossalmente lungo e istituzionalmente incomprensibile nel caso non dovessero riempirsi quelle due caselle dell'esecutivo.

A. C.

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