Appena quattro giorni separano la Vigor dalla sua probabile messa in liquidazione

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Lamezia Terme - Mancano ormai quattro giorni alla data spartiacque, quel 30 giugno allorquando si saprà se la Vigor Lamezia verrà messa in liquidazione oppure continuerà a vivere, ed in questo caso con quali prospettive, calcisticamente parlando. Nemmeno l’ultima settimana ha fatto registrare l’attesa svolta. Sono proseguiti gl’incontri nelle due cordate realmente interessate a rilevare, ovviamente a determinate condizioni, il sodalizio di via Marconi, o quantomeno ad occuparsi della sola gestione tecnica dal 1 luglio in poi. Nessuna delle due trattative è però sin qui riuscita a smuovere la proprietà. Eloquente, in tal senso, il post scritto dal giornalista, e noto cuore biancoverde pur abitando oramai da oltre un ventennio a Napoli, Saverio Critelli.  “Lo stato di agonia perenne in cui è crollata la Vigor Lamezia dal 19 maggio 2015 – ha scritto Saverio sulla bacheca dei gruppi facebook (IN)DIPENDENTE VLC1919 e PIANETA BIANCOVERDE - ha condannato la tifoseria biancoverde ad un lungo oblio, da cui è difficile venir fuori. Senza star troppo tempo a ricordare tutto quello che è successo negli ultimi 770 giorni, nel tentativo di ridare entusiasmo e vivacità ad un Vessillo ormai in abbandono, abbiamo cercato di trovare una soluzione. Con il sostegno di qualche amico (napoletano e lametino) deciso a supportarci, abbiamo lanciato una proposta alla Vigor Lamezia: prima attraverso la massima carica istituzionale della città, poi attraverso l’avvocato Piero Perri, all’uopo ed a suo tempo delegato, con tanto di pec-mail ufficiale. Sono passati 18 giorni ed alla nostra proposta (debiti e crediti pregressi a carico del vecchio gruppo; maggioranza delle quote al nuovo) nessuna risposta. Un paio di telefonate al Presidente Butera con la promessa – fatua- di un incontro per discutere. Poi più nulla. Evidentemente la Proprietà (perché è chiaro che è la Proprietà che decide e non il Presidente!) non ha inteso approfondire. Va bene così, ritiriamo la nostra proposta, perché abbiamo avuto conferma che la Vigor Lamezia è un ente privato e che, come tale, viene gestito con interessi privatistici. Questi privati però non possono più sostenere che nessuno li supporta.  Appare chiaro ed incontrovertibile che c’è un disegno operativo preciso. E chi tenta di modificarlo non è bene accetto. La Vigor Lamezia è diventato un bunker inespugnabile, e tale resterà”. Parole dure, quelle di Saverio Critelli, che confermerebbero la volontà della proprietà di non cedere di un millimetro dalla sua posizione ufficiale: quote cedute gratuitamente a patto che chi subentra si accolli debiti (certi) e crediti (alcuni, quelli del Parma in primis, di difficile riscossione) presenti al 30 giugno 2017. Identiche difficoltà ad interloquire con la proprietà le sta avendo la cordata composta esclusivamente da piccoli imprenditori e professionisti lametini.

Dato che qui si ha a che fare con un titolo di Eccellenza e non più di Lega Pro, come invece a suo tempo capitato al gruppo di soci che, oltre un decennio fa, rilevò la società dal trio Mercuri-Cantafio-Guzzi, è giusto che stavolta tutte, o quantomeno una buona parte di esse, le passività se le accollino i soggetti che le hanno generate. E qui si aprirebbe un altro capitolo della recente storia biancoverde. E’ ormai noto ai più come negli ultimi due campionati di Lega Pro il patron Arpaia sia stato progressivamente abbandonato dagli altri soci, defilatisi progressivamente per ragioni varie ed in parte anche note. A fronte d’impegni economici divenuti, di conseguenza, sempre più gravosi, nello stesso frangente, tuttavia, l’imprenditore del vetro ha contestualmente avuto un forte ritorno in termini di notorietà e prestigio calcistico; e ci riferiamo alla sua elezione a consigliere di Lega. Ha avuto modo di entrare nella sala dei bottoni e di relazionarsi con il gotha del calcio nazionale. Bisognerebbe quindi ben soppesare e suddividere gli attuali 500 000 euro di debiti con l’erario tra, chi più chi meno, in questi anni ha posseduto quote della Srl Vigor Lamezia. Di ogni singola voce di passività dovrebbe risponderne chi in quel frangente faceva parte dell’organigramma dirigenziale. Altro aspetto inconfutabile è che chi ha gestito la principale realtà calcistica cittadina dalla metà degli anni duemila in poi, è stato sempre (specie in Lega Pro) molto parsimonioso nelle spese, tanto da magnificare quasi quotidianamente il fatto che con loro la Vigor fosse diventata una società modello quanto a solidità e rigore finanziario. I freddi numeri dicono che questo non è invece avvenuto, quantomeno da un certo punto in poi. Viceversa, infatti, oggi non esisterebbe tutta questa mole di debiti, tra erario e fornitori vari. Qualora la situazione di stallo non dovesse mutare da qui a venerdì, l’unica alternativa alla messa in liquidazione del club diverrebbe l’eventuale ritiro delle dimissioni da parte di presidenza e proprietà. Ovviamente non sarebbe un’opzione apprezzata dalla tifoseria, oramai in rotta totale con chi, nel breve volgere di due stagioni, ha portato, volenti o dolenti, la squadra dalla Lega Pro Unica al massimo torneo dilettantistico regionale. Senza contare che più di qualcuno, “malignando”, potrebbe collegare tale ipotetico dietrofront alla voce dell’ultim’ora secondo la quale sarebbe imminente lo sblocco di un vecchio credito di circa 30 000 euro, somma a suo tempo trattenuta dalla Federazione a garanzia dell’ammenda originariamente inflitta alla società lametina relativamente ad uno dei filoni di Dirty Soccer.

Ferdinando Gaetano

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