Lamezia Terme – Se c’è un aspetto positivo in cui la Calabria si sta distinguendo in questa estate 2015 è sicuramente l’alta qualità della programmazione musicale, artistica e culturale che sta animando le più belle piazze e i borghi della regione. Un esempio su tutti è la presenza del tenore di fama internazionale José Carreras, che ha fatto tappa a Lamezia per una conferenza stampa indetta all’Hotel Ashley che precede il suo debutto al Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia. Il suo concerto, previsto per il 25 luglio, va a coronare la sezione “grandi eventi” della quindicesima edizione di Armonie d’Arte Festival sotto la direzione artistica di Chiara Giordano. Di passaggio a Lamezia, José Carreras, apprezzato a livello mondiale per i ruoli ricoperti nel repertorio pucciniano e verdiano, si prepara per l’esibizione a Scolacium, unica tappa del sud Italia. L’ultima è prevista per il 30 luglio, nel prestigioso Teatro della Scala di Milano. Un giorno questo, che la direttrice artistica di Armonie d’Arte Festival, Chiara Giordano definisce “di festa dello spirito, all’insegna dell’armonia e della bellezza intellettuale collettiva”. Un luogo magico e poetico quello del Parco Scolacium, che nei quindici anni del Festival ha fatto da cornice a grandi artisti internazionali.
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“La presenza di Carreras – aggiunge la Giordano – è un’ulteriore testimonianza che la terra del sud non solo è in grado di ospitare la vera arte, ma ha anche la possibilità di essere raccontata nella sua positività, convinti di essere sulla strada giusta”. Il maestro Carreras, affiancato dal pianista Lorenzo Bavaj e dal soprano Dafne Tian Hui, che lo accompagneranno domani in concerto, ha risposto poi alle domande dei giornalisti presenti in sala, ripercorrendo la sua carriera, gli anni della malattia, la rinascita professionale e il rapporto tra i giovani e la lirica. “E’ una grande emozione essere qui – ha affermato il maestro – e non c’è posto più bello al mondo a livello culturale e artistico, come il bacino del mediterraneo. Il sud ha luoghi meravigliosi, qui si crea un’atmosfera più coinvolgente e spirituale, ed è questa la cosa che conta”. Carreras, enfant prodige della musica, che ha calcato le scene sin dall’età di 11 anni, rivela però che sente sempre più vicino il momento in cui dovrà lasciare il palcoscenico. “Ogni volta che mi esibisco è una grande responsabilità – ammette – e non è vero che con il trascorrere del tempo le prestazioni di un artista diventano routine”. Incalzato dai giornalisti, il maestro parla inoltre dei giovani e del loro rapporto con la musica lirica. “Non basta il talento, non servono altre doti, occorre prima di tutto disciplina e che vengano indirizzati alla musica con una formazione, anche teorica, che parta dalla scuola”.
Luigi Colella, ufficio stampa di Italia Festival ha augurato poi al maestro Carreras che la sua voce si sposi bene al Parco Scolacium al pari, se non di più, delle Terme di Caracalla o del Duomo di Milano che l’hanno ospitato in precedenza: “affinché non saremo solo noi a rivolerla in Calabria ma sarà soprattutto lei a voler tornare con piacere”. A salutare infine il tenore spagnolo, il maestro orafo Gerardo Sacco, che l’ha omaggiato con la colonna della storia della musica, una sua creazione in onore alla Magna Graecia.
Alessandra Renda
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