Da Lamezia agli Usa, la cantante Sara d’Ippolito si racconta: “Non immaginerei la mia vita senza musica”

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Lamezia Terme – Non potrebbe immaginare la sua vita senza musica Sara D’Ippolito, trentenne lametina. A vederla, o a sentirla cantare, potrebbe sembrare americana a tutti gli effetti ma è proprio in Calabria che ha coltivato sin da piccola la sua più grande passione, che oggi l’ha portata in tournee tra l'Europa e gli Stati Uniti. 

Non solo. Ad agosto ha sposato Kenny Reichert, americano ma di origini inglesi. Coppia nella vita e coppia anche artistica, perché insieme a lui ha formato il duo “Sara and Kenny”. Ballate folk-jazz che sono una perfetta armonia tra gli studi classici di lei e la formazione jazz di lui, genere che caratterizza i loro album, l’ultimo dei quali uscito ad aprile e registrato tra Cosenza, Berlino e Milwaukee. Padre calabrese e madre americana, perché è proprio da lei, musicista e cantante professionista, che Sara ha ereditato il talento e la passione. L’abbiamo intervistata per la nostra rubrica Lametino Y.

Raccontaci un po’ di te e di quando la musica è entrata a far parte della tua vita

“Sono nata in una famiglia "musicale". Mia madre era una musicista professionista in Calabria e sono cresciuta ascoltando tanta musica diversa. Ho cominciato con il pianoforte a sei anni ma la chitarra è arrivata ai nove. Non ricordo un'infanzia senza musica e la chitarra è diventata lo strumento principale soprattutto quando sono entrata in conservatorio”.

Che studi hai conseguito?

“Ho cominciato a Vibo Valentia con il maestro Marco Rossetti e li ho completati a Roma con Arturo Tallini. Equivalente alla Laurea di II livello in Chitarra Classica al conservatorio Santa Cecilia”.

Dopo Roma, l’Europa, gli Usa e non ti sei più fermata. Adesso tu e Kenny dove vivete?

“Bella domanda. Quest'ultimo anno abbiamo vissuto a Londra, ma da aprile siamo stati in tournee tra Stati Uniti ed Europa per poi rientrare in USA per il nostro matrimonio ad agosto. Stiamo per partire per il prossimo tour sulla West Coast e al momento stiamo ancora decidendo. Amici e famiglia ci hanno consentito di avere questa flessibilità, siamo molto fortunati! Nel tempo libero ci piace correre e giocare a ping-pong. Cerchiamo di stare in forma perché il nostro stile di vita è piuttosto caotico”.

Il vostro è dunque un sodalizio “sentimentale” e artistico. Come vi siete conosciuti?

“Ci siamo conosciuti per caso in un bar. Prima di tutto ci siamo innamorati e dopo qualche mese, un po' per caso, abbiamo cominciato a suonare insieme e a provare a scrivere una canzone. Da lì poi una "riunione ufficiale" per iniziare a costruire qualcosa insieme professionalmente, perché per noi era anche importante proteggere la nostra relazione. Ad agosto 2015 abbiamo registrato il nostro primo album”.

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E i vostri sono album con delle armonie molto particolari, a cosa vi ispirate?

“Ci ispiriamo soprattutto alla nostra vita e a quello che viviamo, osserviamo, desideriamo. Le nostre vite sono e sono state piene di cambiamento. “Spirit of Gold” è l'album che ha fuso insieme le nostre realtà artistiche prima di diventare “Sara and Kenny”. “Four minutes” è la prima canzone che abbiamo scritto insieme, nella quale ci sono anche influenze latino americane tipo Canto del Agua, che è l’arrangiamento di una canzone tradizionale venezuelana. “Familiar Rhythms”, l’ultimo, è stato registrato insieme tra Cosenza, Berlino e Milwaukee e parla proprio della fusione delle nostre identità culturali e musicali. Io sono italo-americana (mia madre è del Wisconsin) e Kenny è americano-inglese (la madre è inglese). Ci sono elementi di musica tradizionale tipo “tarantella”, specialmente in “Familiar Rhythms”. La maggior parte delle canzoni sono state scritte in USA, anche se “Blue Bell” è stata scritta a Roma poco prima di registrare l'album”.

Un genere frutto di tante influenze quindi. Chi sono gli artisti che vi influenzano?

“Lo chiamiamo Folk-Jazz, perché io vengo dalla musica classica e Kenny viene dal jazz e prestiamo molta attenzione ai nostri testi. I musicisti che ci influenzano sono tantissimi: da Joni Mitchell a Snarky Puppy, da Bach a Luigi Tenco”.

Qual è il tuo rapporto con la Calabria e con Lamezia, dove sei cresciuta?

“È bellissimo per entrambi. Kenny è anche calabrese da quando ci siamo sposati, dovreste sentire il suo dialetto (ndr ride). Noto una grande connessione con tutto quello che la nostra terra ha da insegnarci, soprattutto per quanto riguarda la nostra storia, la nostra musica, le nostre lingue”.

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Ci hai confessato che appena puoi rientri a Lamezia. Quanto e come sono cambiati in città la musica e il fervore culturale?

“In effetti sì, cerchiamo di visitare la famiglia il più possibile e di passare almeno un paio di volte adesso che attraversiamo spesso l’Europa. Lamezia è cambiata molto rispetto a come la ricordavo. Ci sono tante opportunità per i giovani musicisti di sentire musica dal vivo più volte a settimana e in contesti molto belli. C'è tantissimo talento e c’è sempre stato, ma adesso penso ci siano molte più possibilità di coltivarlo in città”.

I vostri progetti futuri?

“Stiamo per partire per l'ovest degli Stati Uniti: Oregon, Washington, California, Utah e Chicago. Termineremo questo tour con un concerto a Milwaukee il 17 novembre e poi torneremo in Europa per delle date in Olanda, Germania e forse Italia. I nostri progetti futuri sono di continuare a crescere come persone innanzitutto, e poi artisticamente. Impariamo tutti i giorni come combinare il nostro lavoro con la nostra vita di coppia e desideri personali con progetti comuni. Insomma, speriamo di fare sempre un po' più di ieri e un po' meno di domani”.

A.R.

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