Il traino dell’agricoltura e i profeti di sciagure

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

© RIPRODUZIONE RISERVATA

filippo_veltri.jpgAltro giro e altra sorpresa: il Sud inverte la tendenza e va meglio del Centro Nord. Il suo Pil, la ricchezza prodotta nel territorio, è cresciuto dello 0,8%, contro lo 0,5% del Centro-Nord a cavallo tra 2015 e 2016. Un sorpasso dovuto al settore primario, l'agricoltura. Sono aumentate le produzioni dop e doc, molti giovani sono tornati alla terra e sta nascendo una nuova imprenditoria, che mira a prodotti di qualità, all'esportazione e ad attività affini, come agriturismo, energie rinnovabili, sistemazione di parchi e giradini. Certo si tratta di decimali, 0,3 punti in più, ma siamo nell'epoca dei decimali e comunque erano anni che non accadeva. A raccontare il risveglio del Sud e della Calabria – con buona pace dei sempreterni gufi di renziana memoria e dei profeti di sciagure un giorno si’ e l’altro pure - è il recente Rapporto Ismea-Svimez, di cui si e’ ovviamente discusso poco e male alle nostre latitudini, presi come siamo dalle litanie interminabili su quello che non va (che e’ tanto) ma non vediamo quel poco di buono che cresce alle nostre porte. Ora, l'agricoltura e’diventata protagonista della ripresa economica di un Mezzogiorno che è sempre ultimo nelle classifiche. Crescono valore aggiunto, esportazioni, investimenti e anche l'occupazione, quella giovanile in primo luogo, diminuisce. Ebbene nel Mezzogiorno la crescita occupazionale è stata del 12,9%, più della media italiana. Sale anche il peso dell'imprenditorialità giovanile agricola con quasi 20 mila imprese nate al Sud nei primi mesi dell'anno scorso. Il Mezzogiorno,  stacca il Centro Nord proprio sul settore primario con una crescita (+7,3%%) ben più alta di quella dell’agricoltura del Centro-Nord (+1,6%) e, nell’area, estremamente migliore di quella dell’industria (-0,3%) e dei servizi (+0,8%). Le Regioni migliori? Calabria e Campania.
 
E' anche l'export ad aiutare la ripresa, con la Gran Bretagna che si attesta come il primo paese importatore dei prodotti agricoli made in Sud. Nel 2015 le esportazioni italiane sono state pari a 36,8 miliardi (+7,3%). Nel 2015 sono cresciuti del 15,5% i prodotti agricoli meridionali (Centro Nord +9,6%) e del 7,6% quelli alimentari del Sud (Centro Nord +6,3%). E i dati del 2016 dell’export agroalimentare rappresentano un nuovo record: 38,4 miliardi (+3,9%). E in un Paese dove gli investimenti sono se non fermi, certo frenati, nel 2015 il valore di quelli fissi lordi in agricoltura al Sud si è attestato su 2 miliardi e 217 milioni (+9,6% rispetto al 2014). Certo anche qui si tratta di poco, ma quel poco sembra aver dato buoni frutti.  In Calabria c’e’, pero’, un pero’… Un grido d’allarme molto forte lanciato dalla Coldiretti: al Dipartimento Agricoltura manca un riferimento politico in grado di attuare le dichiarazioni programmatiche in agricoltura e gli impegni spesso reiterati e di dare indicazioni alla struttura dipartimentale sugli obiettivi e strategie prioritarie. Indicazioni che non arrivano mai, con il risultato di una grande melassa dove tutto si confonde. E i sintomi sono visibili ovunque. Un esempio? La Regione, al 31/12/2015, ha avuto la capacità di realizzare un disimpegno che ad oggi ha raggiunto il livello di circa 45 milioni di euro, destinato a crescere, visto che la Commissione Europea potrebbe operare  a breve una rettifica finanziaria, e non solo,  a seguito dell’esito dei controlli effettuati. uno stato di cose che va contrastato e pertanto, è l’ avvertimento rivolto al Presidente della Regione,  di porre in atto le iniziative non più rinviabili  poiché ormai vi è sfiducia e rabbia. Coldiretti, non farà  mancare il contributo, ma  - è l’avvertimento finale – ‘’se dovessimo registrare ancora una volta solo promesse e rinvii o mere discussioni che enunciano solo buoni propositi  saremo costretti a mettere in campo ogni iniziativa per difendere gli interessi degli agricoltori’’.

Oliverio ha preso carta e penna ed ha scritto al ministro Martina. Considerato lo stato di profondo disagio vissuto da migliaia di agricoltori calabresi, che attendono un contributo economico essenziale per la propria attività, e le evidenti difficoltà dell'organismo pagatore Arcea, il Presidente ha evidenziato al ministro Martina la necessità di intercedere personalmente con il Sin, la società che ha il compito di gestire e sviluppare il Sistema informativo agricolo nazionale, per quanto concerne l'elaborazione di alcuni decreti di pagamento, più volte segnalati dalla Regione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA