Lamezia, i giovani dell'associazione Chiostro si presentano: "Produzione di idee e progettazione in un luogo storico"

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Lamezia Terme - Il Complesso Monumentale del San Domenico, ex Convento risalente al 1500, in pieno centro a Nicastro,  è oggi un Caffè Letterario aperto a tutti, sede di eventi culturali,  e base di formazione di un gruppo di giovani lametini. Il Caffè, realizzato a seguito di un bando ministeriale,  con l'Arci capofila, vede la concertazione di partners che ruotano nel terzo settore.  Si va dal Sistema Bibliotecario Lametino, alla Fish Calabria, Trame, Associazione Neurogenetica, Associazione Mata,  Scenari Visibili,  Aamod.  Come previsto dalle finalità del progetto,  ogni partner ha individuato un under 35 con il quale ha avviato un percorso formativo,  strutturato delle attività e iniziative da svolgere, e pensato al futuro. A questo proposito l'idea di creare l'associazione "Chiostro" formata solo dalle ragazze e dai ragazzi con cui portare avanti sogni,  ma anche  buona opportunità di lavoro. 

 "Il bando era riferito a dei beni pubblici chiusi,  inutilizzati, e rivolto a dei giovani inoccupati - dice Antonio Marinaro - e così è stato.  Ci siamo ispirati ad economi per la creazione del sito,  e per dare la giusta essenza a questo posto.  Siamo regolati dal codice civile ma siamo in regime pubblico,  per una società circolare, non piramidale. Il Chiostro è di tutti. Ed è gestito da ragazzi laureati che hanno deciso di rimanere in Calabria". Entusiasta anche la Presidente dell'associazione Chiostro Anita Azzarito, laureata in storia dell'arte,  partner del progetto con l'Associazione Mata che si occupa principalmente di animazione per bambini. "Siamo riusciti a coinvolgere più target - dice - ma vogliamo continuare a migliorarci. Finora abbiamo creato delle collaborazioni molto belle". Si passa da un carattere a un altro,  tante diversità e percorsi che si incontrano.  L'anima sognatrice di Claudio Petronetti, geologo e scrittore, sembra lanciare segnali positivi anche alla città. "All'inizio non è stato facile, perché nonostante gli sforzi entravano poche persone - aggiunge Claudio - Adesso non c'è giorno in cui questo posto sia morto. Abbiamo unito estetica e sostanza".

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Presente al tavolo anche il Commissario Francesco Alecci, che si è detto felice del proseguo del progetto. "Vogliamo dare tributo a chi non se n'è andato via. Oggi siamo qua per apprezzare gli effetti positivi. Un senso di benessere civico non può che essere motivo di grandi numeri nella utenza". "Mi sento un'isola in un'isola felice - conclude Antonio Esposito, altro giovane dell'associazione nata giuridicamente lo scorso Marzo - Sta andando tutto molto bene e stiamo portando avanti le cose in modo semplice.  Siamo sempre aperti a nuove collaborazioni". Un posto storico,  quale il Complesso San Domenico, prende di nuovo colore,  fra le sale multimediali, il cinema,  il teatro,  i laboratori creativi per bambini, un bar, i libri,  mostre fotografiche e tanto altro ancora. Un modo per produrre idee e reddito,  per sfatare i luoghi comuni,  per affermare che "Con la cultura si mangia", è il caso di dirlo. Un posto vivo,  in cui fare attività varie ma anche progettazione,  start-up,  innovazione ed economia digitale al passo con i tempi accanto alla comunità. I lavori svolti finora, sono stati ben rappresentati attraverso mappature e slide a cura di Emanuela Ferraro. 

Valeria D'Agostino

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