Corte di conti: "In Calabria segnali di ripresa ma 51% dei Comuni ha bilanci in disordine"

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Roma - I conti pubblici delle amministrazioni locali anche in Calabria mostrano segni di ripresa e riduzione degli effetti della pandemia con risultati di finanza pubblica in miglioramento anche per l'apporto fornito alla riduzione del disavanzo da parte degli enti locali. Questo il quadro fornito dalla Corte dei conti nella "Relazione sulla gestione finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane per gli esercizi 2020-2022" - approvata dalla Sezione delle autonomie che passa in rassegna il quadro della finanza pubblica in tutte le amministrazioni, segnando però importanti differenze fra nord e sud. Guardando alle entrate correnti, spiega la Corte nella sua relazione, "spiccano le variazioni positive 2020-2021 registrate nei Comuni calabresi (+3%)", mentre si registra una flessione della riscossione, nello stesso periodo, probabilmente legata alla sospensione dei pagamenti durante la pandemia.

Ma il dato critico che più rileva nella relazione è quello relativo al numero di Comuni che in Calabria si trovano in una condizione di difficoltà economica, in dissesto o predissesto. "Si può affermare - si legge nella relazione - che in tre Regioni italiane, Sicilia, Calabria e Campania il fenomeno presenta caratteristiche strutturali, che investono la tenuta stessa del sistema multilivello. In altre Regioni del Centro-sud rileva soprattutto perché coinvolge molte Città e centri di grandi dimensioni. Nel resto del paese è un fenomeno marginale".

"In Calabria - prosegue - il 51% dei Comuni ha attivato una delle due procedure contro lo squilibrio finanziario, in Campania il 36% e in Sicilia il 35%. Le altre quattro Regioni, in cui il fenomeno ha assunto un certo rilievo, sono la Puglia (28%), il Molise (24%), la Basilicata (23%) e il Lazio (21%), con una forte accelerazione dei casi di criticità finanziaria in quest’ultima Regione. Nel resto dei territori è un problema marginale". Nella relazione anche il Comune di Lamezia viene citato come interessato dal piano di riequilibrio, dal momento che i giudici contabili rilevano la maggiore incidenza della criticità finanziaria nei comuni di grandi dimensioni.

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