Lamezia Terme - Una scoppiettante performance quella di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, sul palcoscenico di Trame.6. Il noto regista e personaggio televisivo, autore di ''La mafia uccide solo d'estate'' e ''Il testimone'', ha discusso con Gaetano Savatteri di una nuova App per smartphone ideata con le amiche Giuliano e Iannì denominata Noma e scaricabile gratuitamente che permette di visitare virtualmente tutti i luoghi di Palermo teatro di stragi ricordando le vittime degli attentati mafiosi. Sono ben 22 le storie raccontate finora con foto a 360°, simulazioni delle vicende corredate di animazione, telegiornali d'epoca, interviste ai familiari, fotogallery. Le voci narranti sono quelle di personaggi siciliani, da Tornatore a Baudo a Ficarra e Picone. Pif si augura di poter allargare il progetto anche alla Campania e alla Calabria, grazie al reperimento di nuovi sponsor e all'aiuto possibile nel farlo della Fondazione Trame, caldeggiato da Savatteri.
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La discussione, in un vortice di battute ad effetto, si sposta poi sulla questione delle accuse a Pino Maniaci e del ruolo controverso dei personaggi simbolo dell'antimafia, tenuti sotto i riflettori o ''rinchiusi in dei recinti'', il cui impegno viene troppo spesso utilizzato per nascondere o giustificare il disimpegno dei singoli comuni cittadini. In ogni caso parlare di mafia secondo Pif fa sempre bene. ''Quelli che dicono: 'ma sempre a parlare di questo' sono sempre quelli a cui conviene che non se ne parli'' dice a Savatteri. Pienamente d'accordo su questo anche Antonio Calabro' e Raffaella Calandra, reduci dal precedente appuntamento e rimasti sul palco, coinvolti dal dibattito e dalla simpatia del giovane regista. A mezzanotte la App di Pif sarà proiettata sul maxischermo di Trame insieme ad alcune immagini del suo ultimo film “In guerra per amore”.
Giulia De Sensi
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