Lamezia: #Tileggo, la storia di Don Puglisi nel libro di Bianca Stancanelli all'Einaudi

Lamezia_Terme_TiLeggo_EINAUDI_27_10_2016_Stancanelli_A_testa_alta_-_1.jpg

Lamezia Terme - Coordinati dal professore Giovanni Muraca e dalle professoresse Gianfranca Bevilacqua, Lia Riommi, Anna Cibelli, Costanza De Fazio, Rita Cittadino  i centoquattordici alunni delle cinque classi che hanno partecipato al laboratorio di lettura #TiLeggo hanno incontrato nell´auditorium della loro scuola, l´Istituto Professionale "Einaudi" di Lamezia Terme diretto dalla Professoressa Rossana Costantino, Bianca Stancanelli, giornalista e autrice del libro che racconta l´eroe solitario 3P.

Sul palco, con il libro di Bianca Stancanelli e un cartello c´é un posto solo apparentemente vuoto: "RISERVATO Don Pino Puglisi" c'é scritto sopra quel cartello e a volerlo lí é stata Sofia, che con i suoi compagni ha imparato a conoscere, attraverso le pagine del libro della giornalista siciliana, la figura mite e forte di Padre Puglisi. Strutturato tra lettura e recensioni, domande e filmati, l´incontro, moderato da Letizia Rocca, entra tra le pieghe della città di Palermo e del quartiere Brancaccio "il luogo in cui la mafia sceglieva le sue forze e in cui faceva svolgere apprendistato. Dalla droga fino al livello superiore: pizzo e omicidio" dice la Stancanelli. "La mafia 'coltiva' a Brancaccio questi ragazzi al fine di scegliere i più svegli e farli crescere nella gerarchia mafiosa e questo padre Puglisi lo aveva capito bene". Ed é per questo che si batte con tutto se stesso per cambiare quella realtà.

È l´immagine di Don Pino che vuole un posto per la scuola, per la bellezza, per quei ragazzi che senza istruzione e bellezza sono destinati alla mafia, inevitabilmente, che fa innamorare i giovani dell´Einaudi di quel prete dal sorriso disarmante. Del 3P che apre il centro Padre Nostro per restituire vita ad un quartiere che la mafia voleva far rimanere morto. Un prete che dice molti "Sí" e tanti "No", che chiede, che vuole per Brancaccio e la sua gente le normali opportunità di una vita dignitosa, a testa alta, che non ha mezze parole e che chiama "bestie" i mafiosi e lo fa dall´altare della sua Chiesa.

Cristina, Irene, Sofia, Maria Concetta, Francesca, Martina, sono solo alcuni dei nomi delle alunne che si sono fatte portavoce di una lettura collettiva e che ha toccato, nei giorni di laboratorio, tutti gli aspetti della vita di Padre Pino Puglisi, fino ad analizzarne anche la sua scelta di solitudine. Una scelta che nella risposta di Bianca Stancanelli é chiara: "Don Pino ha deciso di allontanarsi dagli altri e rimanere da solo perché aveva capito che la mafia avrebbe attaccato e colpito i bambini. Se fosse successo, non se lo sarebbe mai perdonato". 

Lamezia_Terme_TiLeggo_EINAUDI_27_10_2016_Stancanelli_A_testa_alta_-_8.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA