Lamezia, "nel cuore della Guerra" presentato libro di Chris Kalenge reduce delle guerre del Congo

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Lamezia Terme – “Nel cuore della Guerra – Testimonianza di un reduce delle guerre del Congo” questo il titolo del libro di Chris Kalenge presentato questa sera presso la sala Perri di Palazzo Nicotera dietro l’organizzazione della stessa Biblioteca e del Sistema Bibliotecario Lametino. “Un’idea accolta – dice Giacinto Gaetano, direttore del SBLametino, a seguito della recente conoscenza della giovane lametina Anna Lupia Palmieri, i cui studi in antropologia medica l’hanno portata a vivere in terre straniere, incorrendo anche all’epidemia dell’Ebola in Sierra Leone”. Un libro che vuole riflettere le attuali situazioni di sfollati nel mondo, i disagi e le sofferenze che avvengono a causa delle guerre e il non aiuto da parte delle destre europee. A condurre l’autore verso le vicende narrate nel libro è stato il professor Franco Ciriaco il quale racconta della particolare attenzione di Chris per i problemi sociali dell’Africa centrale e delle conseguenze portate anche in Italia e in Europa. La fuga di Chris Kalenge ha inizio nel 1996 quando, a causa della guerra, è costretto a lasciare l’est del Congo per Kinshasa, poi nel 1998 un’altra guerra sconvolge di nuovo la sua esistenza. Durante questi anni Chris viene barbaramente torturato, pensa alla sua famiglia, e scrive un addio “Non c’è nessun’altra speranza di rivederti in questo mondo”.

"Una dedica a sua madre, dietro le cui parole si nasconde una seconda madre: l’Africa. “Non si tratta di un libro che fa letteratura sulla guerra, ma di un libro da cui nasce la letteratura” – commenta Franco Ciriaco, a proposito della retorica di cui si è soliti leggere nei libri che trattano questi temi. Il terrore più grande di Chris , così come il suo ricordo più triste, è sempre stato quello di essere coinvolto nelle scene di violenza. “ Ho visto bambini armanti camminare con gomme, copertoni, e bastoni, per andare a bruciare le persone”. L’attenzione risulta focalizza spesso sull’uso delle armi, qui si può immaginare il grave danno psicologico attribuito ai bambini oltre che il rischio fisico immanente. Una narrazione che non lascia intravedere alcuna traccia preventiva. Il capitalismo delle armi non ha fatto altro che alimentare le guerre. Guerre affrontate da Chris con scaltrezza poiché come egli scrive “ Si diventa intelligenti quando in ballo c’è la vita”. Ma oltre alle guerre vissute sulla propria pelle Chris vive il dramma del profugo.  Dunque, la sua testimonianza è il viaggio attraverso gli occhi di un 18enne attento alle condizioni familiari e politiche del proprio paese. Un libro che traccia la ricerca della libertà e della vita. “Ho scritto questo libro – conclude Chris Kalange, che dal 2012 si occupa di sensibilizzare e informare circa le crisi umanitarie nella regione dei Grandi Laghi in Africa – affinché possa contribuire ad evitare i danni della guerra sull’uomo e sull’ambiente, poiché non c’è ambiente da salvare se non si salva l’uomo”.     

V.D.

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