Lamezia Terme - Un discorso forte, con evidenti risvolti politici, quello di John Mpaliza, il “camminatore della pace”, invitato a Lamezia in un incontro aperto al pubblico, cui hanno preso parte i giovani dei gruppi scout lametini aprendo l’evento con i loro canti. Mpaliza, ingegnere informatico congolese di 47 anni, da 23 in Italia, fugge dal suo paese negli anni ’80 per motivi politici, e dopo anni duri vissuti “da immigrato” riesce a terminare gli studi a Parma e lavora 12 anni come programmatore informatico al Comune di Reggio Emilia.
E’ la realtà dura della guerra, seguita in Congo alla dittatura - Mpaliza ha un padre ucciso, una sorella dispersa - a spingerlo a mobilitarsi per diventare ciò che è: un messaggero di pace e un promotore di diritti umani. La sua missione, che comincia con l’esperienza del cammino di Santiago, lo porta a inaugurare una serie di marce di pace, cui chiunque liberamente può aderire: Reggio Emilia – Roma, per portare la propria testimonianza in Parlamento, poi Reggio Emilia- Bruxelles, al Parlamento Europeo, quindi nel 2014 Reggio Emilia - Reggio Calabria – Mpaliza è appoggiato anche da Libera. Dopo aver fatto tappa persino nei paesi baltici, la prossima marcia di testimonianza lo porterà nuovamente in Africa, per informare e fornire cognizioni sui temi scottanti dello sfruttamento, dell’economia “insostenibile”, del monopolio delle multinazionali sulle fonti energetiche non rinnovabili. Il “camminatore” parla espressamente delle pesanti responsabilità dell’Europa in una guerra di cui non si sa nulla, del tutto simile a molte altre, che in Congo ha fatto ad oggi 8 milioni di morti, con violenze sistematiche sulle donne il cui corpo viene deturpato per impedire la procreazione: ben 4 milioni ne sono state interessate. Parla di governi foraggiati e sostenuti dalle multinazionali, che “non vogliono il bene del popolo”, e che vendono all’occidente un paese ricchissimo: oro e diamanti, foreste, carbone e petrolio, ma soprattutto Coltan. Si tratta di un minerale composito da cui viene ricavato il Tantalio, una materia prima fondamentale nell’industria della tecnologia, in particolare nella telefonia mobile. Il Congo ne è il primo produttore mondiale: l’80% viene da lì. Esistono vere e proprie miniere, dove a scavare sono i bambini. E il Coltan è un minerale radioattivo. Quei bambini muoiono ma il frutto del loro lavoro viene pagato 20 centesimi al chilo, mentre la stessa quantità di materia prima viene ormai valutata in Europa circa 600 dollari. Rintracciabilità, riparazione dei dispositivi, riciclo e riuso del Coltan: queste sono le parole d’ordine che Mpaliza propone all’Europa, sperando di essere ascoltato. Ma il contenuto del suo messaggio è più ampio, e impossibile da ignorare.
Giulia De Sensi
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