Lamezia Terme - Un libro che tratta l’aberrante tema del femminicidio facendolo emergere in tutta la sua brutalità. Si tratta dell’ultimo libro di Marcello Vitale, “La donna della panchina” presentato in una libreria lametina. I protagonisti di questo legal thriller sono il magistrato Aurelio Rasselli e Tetella Blasoni, un testo, comunque, “che ha - come è stato spiegato durante la presentazione - alcuni caratteri quasi autobiografici”. In questo legal thriller a intrecciarsi sono le storie del magistrato Aurelio Rasselli e quella di una donna vittima di violenze domestiche, Tetella Blasoni. È stato Gioacchino Tavella a introdurre Vitale il quale dopo la sua brillante carriera di magistrato si è dato alla scrittura. Gli altri ospiti sono stati il professore Antonio Bagnato e il magistrato Gabriela Reillo.
Nel raccontare il libro, Vitale, ne ha chiarito il tema che forse è il più pregnante cioè la solitudine, ma anche la voglia di un uomo, il magistrato Aurelio Rasselli, di essere normale “fuori da lustrini a paillettes”. “Rasselli - ha spiegato Vitale - vuole stare fuori dalle luci della ribalta, preferisce andare in ufficio, in tribunale, a piedi senza auto blindate o quant’altro, per lui è un impaccio anche andare a prendersi un caffè, tant’è che definisce questo gesto come «la sua discesa al bar»”. “Rasselli è un antieroe - ha aggiunto Vitale - Rasselli vuole stare solo e basta”. “Ma le cose cambiano - ha continuato l'ex procuratore di Lamezia - quando le sue vicende lavorative si intrecciano con quelle domestiche di una donna, ‘la donna della panchina appunto’, Tetella Blasoni. I due inizialmente si vedono saltuariamente solo per parlare e nient’altro più, lei non sa che lui è un magistrato, ma da questi incontri nasce una collaborazione fra i due e Rasselli prende a cuore il caso di violenza raccontatagli dalla donna portandolo avanti”. A raccontare e a descrivere il libro anche il magistrato Gabriella Reillo che ha interloquito con l’autore in merito alla struttura e alla stesura di alcuni punti salienti del libro.
A dare una visione filosofica sulla chiarezza del libro nel quale la giustizia e la legge sono pienamente umanizzati e resi semplici e pertanto accessibili a tutti è stato il professore Antonio Bagnato: “Nel libro gli intrecci fra i personaggi sono tutti comprensibili e i fatti sono descritti in modo lineare e semplice grazie a una ricercata essenzialità che l’autore riesce a dare ai suoi personaggi i quali si esprimono con parole pertinenti al loro ruolo”. “Inoltre - ha concluso il professore - i protagonisti dei libri di Vitale, in questo come in ‘Revolution’, sono umanizzati al tal punto che Vitale riesce a rendere la legge e la giustizia umana”. A inframezzare la discussione la lettura di alcune parti del libro, mentre altre sono state proiettate con la narrazione del calabrese Stefano De Sando, la voce italiana di Robert De Niro dopo la scomparsa di Ferruccio Amendola.
Francesco Ielà
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