Lamezia Terme - La “C’èRino” è una tribute band di Monterosso, nata con l’ intento di riproporre la musica e l’arte di Rino Gaetano nella stessa terra che l’ ha visto nascere. La band, infatti, suona e si sposta di continuo per tutta la Calabria, con grande riscontro di pubblico. Il gruppo, in seguito a numerose variazioni, è attualmente formato da: Antonio Lampasi (Voce), Nazzareno Manduca (Chitarra), Matteo Filardo (Batteria), Domenico Larocca (Basso) e Vincenzo Pesce (Tastiere). Per avere maggiori informazioni, abbiamo incontrato il frontman, Antonio Lampasi, nonché il veterano del gruppo.
Qui di seguito l’intervista.
Rino Gaetano: uno dei più grandi cantautori italiani, nonché un nostro conterraneo che ci riempie d' orgoglio. Quali sono, secondo te, le caratteristiche che lo rendono così unico?
Senza dubbio l’essere sempre stato avanti nei tempi, rispetto ai suoi colleghi cantautori. È per questo motivo che non è stato capito. Rino, infatti, ha raggiunto il suo successo soltanto con “Gianna”, partecipando al Festival di Sanremo nel 1978. “Gianna” ha segnato la sua notorietà, ma anche l’inizio della sua fine, perché, da quel momento, Rino ha smesso un po’ di divertirsi. All’epoca, la sua nuova casa discografica, l’RCA, lo vincolò in moltissime scelte. Fu proprio l’RCA, infatti, ad obbligarlo a partecipare al Festival, per di più con questo brano. Rino, insomma, è conosciuto per lo più per “Gianna”, ma, in realtà, ha scritto tante altre canzoni. Ha scritto canzoni bellissime, dei veri capolavori, che oggi, grazie alle cover band, la gente inizia a riscoprire, canzoni con testi futuristici e per questo attuali, per l’appunto.
Sei, insomma, il portavoce di un artista molto originale e sopra le righe. Che cosa provi nell’esserlo e com’è nata l’idea di formare una tribute band dedicata a Rino Gaetano?
La band è nata nel 2010 con lo scopo di far conoscere alle generazioni future la genialità delle canzoni di Rino. Ho sempre avuto questo sogno e sono contento di averlo realizzato, di portare in giro la sua musica, i suoi testi e, soprattutto, la sua storia. Infatti, durante le nostre serate, mi piace anche soffermarmi su quest’ultima e raccontare qualche aneddoto che la riguarda.
Il nome "C'èRino" sembra una sorta di messaggio: la volontà di testimoniare la forte e spiccata attualità delle tematiche affrontate da Rino Gaetano, nonostante siano passati molti anni dalla loro stesura e dalla prematura scomparsa di questo artista. E' proprio per esprimere questo concetto che avete scelto questo nome?
Abbiamo scelto il nome “C’èRino” per testimoniare che Rino c’è, anche se non fisicamente. Lui vive dentro le sue canzoni, dentro i suoi testi e la sua ironia.
Quali sono i brani più amati dal pubblico?
“Il cielo è sempre più blu” e “A mano a mano”. Quest’ultima, in realtà, non è di Rino Gaetano, ma di Riccardo Cocciante. Durante una tournée, Rino l’ha eseguita con un nuovo arrangiamento, trasfigurandola e rendendola sua. Si tratta, quindi, di una cover che ha superato l’originale da ogni punto di vista.
Riguardo gli arrangiamenti, voi utilizzate gli stessi che possiamo ascoltare nei dischi di Rino o cercate di mettere anche del vostro in ciò che suonate?
La maggior parte delle canzoni che proponiamo sono integralmente riarrangiate, cercando, però, di non snaturare la linea melodica dei brani. Qualche canzone, comunque, la proponiamo in versione originale come, ad esempio, “Nun te reggae più”.
Avete delle serate in programma?
Stiamo portando in giro il “Nuntereggaetour” che tocca tutte le province calabresi. Ogni concerto è una storia. La musica di Rino è apprezzata ovunque. Abbiamo un calendario zeppo di serate fino a fine Gennaio, ma a noi piace svelare le date una per volta.
Suonate spesso a Lamezia?
Sì, in un pub. I lametini che hanno intenzione di passare una serata all’insegna di Rino, possono trovarci spesso in questo locale. Devo dire che, la “Rino-mania”, come la chiamo io, è molto forte ed intensa anche da queste parti.
Per finire, che consiglio ti senti di dare a chiunque abbia intenzione di mettere su un progetto artistico e musicale simile al tuo?
Di credere in quello che si fa e di non suonare soltanto per seguire una moda. Bisogna conoscere bene l’ artista che si sta rappresentando. Io, ad esempio, Rino Gaetano lo conosco bene. Ogni volta che mi trovo su un palco ad emularlo, immergo le mani nel suo cilindro di meraviglie e scavo dentro di lui. Consiglio a tutto di far lo stesso, di calarsi totalmente nella musica e nella storia dell’artista di riferimento.
Simona Barba Castagnaro
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