La foto della conferenza stampa. Nella foto (in basso da sinistra): Salvatore Domenico Mingoia, Marcello Perri, Antonio Godino e Danilo Torcasio
Lamezia Terme - L'hanno chiamata "Reventino Storm, l'operazione condotta dai Carabinieri di Soveria Mannelli e che ha portato a quattro misure agli arresti domiciliari a carico di persone indagate (di cui uno già detenuto agli arresti domiciliari per un’altra causa) per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e continuato. L’operazione ha riguardato anche altri 10 avvisi di garanzia e sono state eseguite altrettante perquisizioni domiciliari a carico di soggetti indagati nella stessa indagine e per gli stessi reati.
L’indagine ha avuto inizio negli ultimi mesi del 2012 fino alla metà del 2013 e ha riguardato l’accertamento della responsabilità penale degli autori di diversi episodi di spaccio di sostanza stupefacente, anche di eroina, nell’ambito dei comuni di Decollatura, Soveria Mannelli e Lamezia Terme.
Indagini partite da inchiesta duplice omicidio Decollatura
Ulteriori dettagli sono emersi nel corso della conferenza stampa seguita all'operazione e che sono statai illustrati dal Procuratore della Repubblica Domenico Prestinenzi, dal comandante provinciale dei Carabinieri Ugo Cantoni e dal comandante dei Carabinieri di Soveria Mannelli Domenico De Biasio.
Procuratore Prestinenzi: “Da intercettazioni emergono dichiarazioni attendibili”
“L’operazione nasce dall’ascolto di alcune conversazioni telefoniche in relazione all’attentato dinamitardo avvenuto l’undici settembre 2012 presso l’abitazione do Domenico Mezzatesta latitante per il duplice omicidio di Decollatura assieme al figlio Giovanni Mezzatesta. Proprio dall’ascolto di alcune conversazioni telefoniche è emersa l’attività di spaccio tra Soveria, Decollatura e Lamezia Terme. Tutte e quattro le persone raggiunte dal provvedimento degli arresti domiciliari sono coinvolte nello spaccio: Perri è gravato di recidiva specifica ed è noto negli ambienti del narcotraffico; Mingoia, ad esempio, è emerso come si rechi a Napoli per approvvigionarsi delle sostanze che poi provvedeva personalmente a spacciare così come risulta da accertamenti investigativi nella prima metà di novembre 2012; Torcasio era punto riferimento per la zona di Lamezia come fornitore all’ingrosso mentre Godino è accusato di spaccio e detenzione di pistola detenuta illegalmente. C’è da dire che, nonostante, il linguaggio alle volte fosse criptico, si tratta pur sempre di parole usate comunemente nel linguaggio degli spacciatori e dei tossicodipendenti. Dalle intercettazioni emergono dichiarazioni extragiudiziali di natura auto-accusatoria ed etero-accusatoria che possono ritenersi attendibili nella misura in cui gli indagati non sapevano di essere intercettati. Esistono altre quattro persone per le quali avevamo richiesto la misura cautelare che non è stata accolta. Posso dire che abbiamo presentato ricorso al Tribunale della Libertà proprio per quei quattro, attualmente solo indagati, per i quali il Gip ha rigettato la misura cautelare”.
Comandate provinciale Ugo Cantoni: “Aggredire spaccio droga è base per aggressione a fenomeni più complessi”
“Vorrei sottolineare che la droga non è un circuito a sé e quindi non rilevante. In realtà è sempre legata ad altre realtà criminali più articolate. Quindi partire dalla droga non significa disinteressarsi di altre tematiche più gravi ma, al contrario, significa avere una base informativa che ci consente poi di aggredire fenomenologie più complesse. Questo è il senso di quello che stiamo facendo con l’impegno costante di tenere il giardino pulito e l’erba tagliata corta”.
Comandante Soveria De Biasio: “Persone coinvolte punto di riferimento asse Reventino-Lamezia”
“Con l’operazione Reventino Storm sono finite agli arresti quattro persone mentre altri dieci risultano indagate. Posso dire che le persone coinvolte rappresentavano il punto di riferimento per lo spaccio di droga sul Reventino, anzi un vero e proprio punto di riferimento tanto è vero che tutti gli indagati sono accusati di detenzione ai fini di spaccio. Il linguaggio utilizzato, come accennato dal Procuratore, era criptico ma comunemente utilizzato. Si parlava di “latte”, ad esempio, per indicare il “metadone”, oppure “uova”, pizza” o “casciotti” per indicare eroina o dosi marijuana. Nel corso delle varie perquisizioni, confermo il ritrovamento di una Smith & Wesson a Godino per la quale stiamo cercando di risalire alla provenienza. Dalle indagini, comunque, emerge come i soggetti coinvolti rappresentassero un punto di riferimento per lo spaccio tra il Reventino e Lamezia”.
Agli arresti domiciliari sono finiti:
Antonio Godino - 26enne di Decollatura
Danilo Torcasio - 29enne di Lamezia Terme
Salvatore Domenico Mingoia - 49enne di Decollatura
Marcello Perri - 49enne di Decollatura
REAZIONI
Associazione Bene Comune: “Sono interventi nei quali la comunità si identifica”
“Si tratta di interventi che ogni giorno comprovano quelle qualità tipiche del Corpo, che sono universalmente note: fedeltà allo Stato, dedizione al dovere e cura tempestiva della giustizia. Attraverso il loro continuo adoperarsi come ministri della sicurezza, i concetti astratti di dovere, legge e fedeltà ricevono un “nome”, nel quale la comunità non soltanto riconosce un impagabile servizio, ma nel quale essa stessa si identifica”.
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