Lamezia Terme – La Polizia sta eseguendo una ordinanza di custodia cautelare in carcere a 4 esponenti di primo piano della cosca Giampà di Lamezia Terme per l’omicidio di Francesco Zagami classe 1976, avvenuto nel gennaio del 2005 a pochi mesi di distanza dall’uccisione del fratello Domenico. Si tratta di Domenico Giampà, Vincenzo Bonaddio, Aldo Notarianni e Maurizio Molinaro.
I due omicidi sui quali la squadra mobile ha assicurato alla giustizia i responsabili, sono avvenuti entrambi nell’ambito di una cruenta guerra di mafia, che ha insanguinato con decine di morti il territorio di Lamezia Terme. Le indagini hanno accertato le responsabilità sia dei soggetti appartenenti al “gruppo di fuoco”, sia quelle dei mandanti dell’omicidio inseriti nella cosiddetta “commissione” che definiva le decisioni mafiose sulle attività illecite della famiglia Giampà.
Questore Carella: “Fatta luce su altro tra gli omicidi in città”
L’indagine disvela un episodio molto grave avvenuto nel 2005 a Lamezia dove fu consumato l’omicidio di Francesco Zagami che seguiva l’omicidio del fratello avvenuto qualche tempo prima. Questi personaggi che sono oggetto dell’ordinanza odierna sono ritenuti responsabili per questo omicidio. Si è quindi chiarito un grave fatto di sangue che ha coinvolto la nostra provincia.”.
Procuratore Lombardo: “Chi viene colpito da ordinanza omicidio rimane in carcere poi diversi anni”
“Due aspetti sono molto importanti: il primo è che si tratta di soggetti già detenuti e colpiti da ordinanza di custodia cautelare anche per l’omicidio dell’altro Zagami. Tra i soggetti arrestati manca Giuseppe Giampà che ovviamente è stato lui ad aiutarci nella scopertura di questo omicidio. La cosa importante, però, è la seguente. Tutti quelli colpiti da associazione mafiosa hanno fatto emergere e scoprire anche gli omicidi commessi riempiendo l’associazione mafiosa di capi d’accusa. In questo caso particolare si tratta di uno dei sedici episodi che siamo riusciti a chiarire nell’arco di dieci anni. Inoltre devo sottolineare che la pena che irrogano tribunali per associazione mafiosa è un conto, mentre per gli omicidi si tratta o di ergastolo o di pene in cui chi è accusato rimane in carcere molti anni”.
Ruperti, Capo Squadra Mobile: “Giampà ci ha svelato le dinamiche di riferimento”
“Devo dire che c’è stato rapporto sinergico con Procura in questi anni adesso, dopo 4 anni vado fare questo corso e, spero ci siano le condizioni per poter ritornare anche grazie ad interessamento Procura, Prefetto e Questore. Quello di Zagami è un omicidio importante deciso dalla Commissione. Le persone coinvolte sono personaggi di primo piano. In particolare per questo omicidio l’esecutore materiale è stato Aldo Notarianni assieme a Maurizio Molinaro, mentre gli altri hanno svolto un ruolo a supporto. Discorso diverso per il coinvolgimento del boss Giampà. Inoltre c’è da dire che per questo omicidio sia Molinaro che Domenico Giampà si sono assunti le loro responsabilità ma non hanno voluto aggiungere altro su responsabilità di altri soggetti. Per quanto riguarda i pentiti, sicuramente importante è stato il primo, Angelo Torcasio ma colui che è stato in qualche modo rivoluzionario è il pentimento di Giuseppe Giampà che ha svelato sin dall’interno le dinamiche di riferimento. C’è da precisare, infine, che questi pentimenti sono arrivati perché avevamo arrestati questi soggetti ed a loro carico esistono numerose prove frutto di accurate indagini soprattutto per la contestazione degli omicidi da loro compiuti”.
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