Lamezia: El Ketani tornato in libertà, la strage degli otto ciclisti ricordata su Rete 4

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Lamezia Terme – Torna alla ribalta delle cronache la vicenda della strage degli otto ciclisti che il 5 dicembre del 2010 ha colpito nel cuore tutta la comunità lametina. Era una domenica mattina di sette anni fa quando arrivò la tragica notizia dell’incidente avvenuto sulla strada statale 18, in località Marinella.

La vicenda è stata ricordata nell’approfondimento del Tg4, “Dalla vostra Parte”, condotto da Maurizio Belpietro. Nel servizio andato in onda martedì sera, a firma di Michel Dessì, sono stati ascoltati i parenti delle vittime di quel tragico evento, perché dopo la condanna ad otto anni, inflittagli definitivamente dalla Corte di Cassazione nel novembre 2013, il poco più che ventenne Chafik El Ketani, è tornato in libertà, da quasi un anno. Nel servizio il giornalista ha chiesto ai parenti delle vittime e a quelle del ragazzo se fosse giusto tutto ciò. Naturalmente le posizioni sono state diametralmente opposte. La rabbia dei familiari, da una parte, perché non ci sarebbe stata, secondo loro, quella giustizia tanto invocata, dall’altra la reazione dei familiari del giovane marocchino, per i quali “il ventenne ha già scontato la sua pena”.

Ai microfoni di Rete 4, la rabbia di Gennaro Perri, sopravvissuto alla tragedia, in cui perse gli amici e un fratello. C’è la rabbia di Alessandro Bernardi, figlio di Fortunato, anche lui scomparso quel giorno, per una pena che definiscono irrisoria, perché dopo cinque anni, El Ketani è tornato in libertà. Abbiamo contattato il legale del giovane che ci ha spiegato che il suo assistito è tornato libero da circa un anno, per buona condotta.

Il giovane era a bordo di una Mercedes, guidava a forte velocità e aveva fumato cannabis, quando percorrendo ad alta velocità una curva, sfociò nell'altro lato della carreggiata dove transitava il gruppo di ciclisti amatoriali che venne investito. Sette morirono sul colpo, mentre l’ottavo, morì qualche tempo dopo in ospedale per le ferite riportate. A perdere la vita furono Rosario Perri, 55 anni, Francesco Stranges, 51 anni, Vinicio Puppin, 47 anni, Giovanni Cannizzaro, 58 anni, Pasquale De Luca, 35 anni, Fortunato Bernardi, 58 anni, Domenico Palazzo, 46 anni e Domenico Strangis, 48 anni. Rimasero feriti altri due ciclisti, Gennaro Perri e Fabio Davoli. Una città intera a lutto per la perdita di otto figli, come sono stati definiti più volte, ricordati oggi da una lapide sul luogo della loro scomparsa e da una manifestazione che si tiene ogni anno per ricordarli, la “Pedalata per la Sicurezza”: un omaggio a loro, alla loro più grande passione ma anche un modo per sensibilizzare su un argomento fortemente discusso, quello della sicurezza sulle strade.

Il cordoglio, il dolore e il silenzio di quei giorni sono ancora impressi nelle menti di moltissimi lametini, non solo nei familiari che sicuramente hanno subito un fortissimo trauma e una grandissima perdita. A dividere, anni dopo, quella condanna ad otto anni che fece discutere: la massima pena comminabile all'imputato per omicidio colposo plurimo aggravato in base al rito abbreviato.

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