Lamezia Terme - La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento con cui all'imprenditore lametino Salvatore Mazzei era stata inflitta la misura della sorveglianza speciale. Mazzei, arrestato nel 2010 con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, sottoposto a processo con rito abbreviato, era stato assolto perché il fatto non sussiste. Sentenza ora diventata definitiva in quanto la stessa procura distrettuale non ha proposto appello. Nel frattempo, contro Mazzei era stata attivata la procedura di applicazione della misura di prevenzione personale speciale in quanto, in virtù dei fatti emersi con quell'ordinanza applicativa di misura cautelare e dalle vicende connesse alla cava, si era giunti alla conclusione di qualificarlo come ''soggetto pericoloso''. In seguito a ciò si era proceduto alla confisca di tutti i beni riconducibili a lui. Provvedimento che, pronunciato dal tribunale di Catanzaro, fu confermato dalla corte d'appello. Da qui il ricorso in cassazione da parte del difensore di Mazzei, l'avvocato Francesco Gambardella, con l'ottenimento dell'annullamento del decreto che, in accoglimento della richiesta difensiva, è stato chiesto anche dalla stessa procura generale.
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