Estorsione a imprenditori edili di Gizzeria: "Lombardo mi inseguiva col rischio di farmi fare un incidente"

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Lamezia Terme - “Se non mi paghi tutto e subito, tu non vedrai il Natale... io ti ammazzo... ti distruggo a te e alla tua famiglia” e, ancora, “tu devi solo sottostare ai miei voleri”; “farò di tutto per distruggere voi e la vostra azienda”. Queste sono solo alcune delle espressioni contenute nell’ordinanza che sarebbero state usate da Giuseppe Salvatore Lombardo, imprenditore reggino di 51 anni, arrestato in quanto ritenuto responsabile del reato di estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa commessa ai danni di due imprenditori operanti nel settore edile di Gizzeria. Gli inquirenti definiscono tali frasi “minatorie”, così come “numerose altre di morte, evocative dell'appartenenza ad un'organizzazione 'ndranghetista, sia rivolte verso gli amministratori della ditta che verso altri familiari degli stessi”.  “Ti giuro che ti distruggo... puoi andare a denunciarmi... il Natale te lo faccio fare bene ... vai a fare il bonifico subito”. Questo, invece, il contenuto di un sms indirizzato all’imprenditore di Gizzeria così come, si legge nell’ordinanza: “Ti brucio tutti i mezzi... ti faccio arrivare a gambe all'aria... ammazzo te e tutta a razza tua se non mi paghi subito quanto mi devi” frase pronunciata nel corso di conversazione telefoniche “[…] (finalizzate ad ottenere una somma pari ad euro 201.000,00 per forniture di materiale acquistato dalla ditta a condizioni svantaggiose per effetto delle intimidazioni subite)”.

L’imprenditore 51enne reggino avrebbe così intimorito i colleghi il tutto al fine di procurarsi un ingiusto profitto ammontante a 615.000 euro circa. Nell’ambito dell’indagine è stato possibile così acclarare come Lombardo, in qualità di titolare della ditta edile Bitumi & Calcestruzzi con sede operativa a Sant’Eufemia d’Aspromonte, mediante violenza e minaccia, avesse costretto per quasi due anni due imprenditori di Gizzeria, tra le altre cose, “a scegliere la ditta Bitumi&Calcestruzzi come esclusivo fornitore di calcestruzzo, a concedergli in sub-appalto (non autorizzato) l’esclusiva sui lavori di bitumazione nei cantieri aperti in diverse province del territorio calabrese, ad acquistare il materiale da lavoro a prezzi evidentemente ben più esosi rispetto a quelli praticati sul mercato”. 

L’inseguimento nei pressi del Bastione di Malta

L’amministratore della Ditta con sede legale ed operativa a Gizzeria ha raccontato agli inquirenti un episodio avvenuto il 10 dicembre 2015 quando si trovava alla guida dell'autovettura della cognata (seduta al lato passeggero): “[…] giungendo in prossimità dell'incrocio del Bastione di Malta comune di Lamezia Terme, ho avuto modo di avvistare Lombardo Salvatore, che viaggiava a bordo di una Citroen CS di colore blu, il quale dopo avermi riconosciuto, mi tallonava a distanza ravvicinata, col rischio di farmi fare un incidente stradale. Sebbene il Lombardo mi facesse cenno con le mani di fermarmi, attirando la mia attenzione usando il clacson della sua auto e telefonandomi ripetutamente sulla mia utenza cellulare, io, per evitare spiacevoli conseguenze, ho cercato di accelerare, senza fermarmi, fino a raggiungere la località Caronte del comune di Lamezia Terme, ove riuscivo a far perdere le mie tracce, sebbene costui si fosse inchiodato dietro la vettura da me condotta”.

Per il Pm, quindi, dalla disamina del racconto, si comprendeva che, “[…] Lombardo Giuseppe, titolare dell'azienda "Bitume & Calcestruzzi", aveva imposto a (…) un rapporto di collaborazione per la fornitura in modo esclusivo di bitume e calcestruzzo per lavori di realizzazione della rete della fibra ottica che interessavano la zona del reggino e altre zone della Provincia di Reggio Calabria, con la garanzia che sarebbe così stato evitato qualsiasi problema ai mezzi d'opera custoditi nei cantieri. Lombardo in altri termini si imponeva, condizionando la libertà gestionale dell'impresa di famiglia, prospettando il rischio di possibili danni e di richieste estorsive e finanche pericolo per l'incolumità delle persone, ove (…) non avesse accettato i suoi dictat. Emergeva altresì come la ditta fosse pian piano divenuta una Ditta da ‘spremere’, non solo attraverso fornitura di materiale a prezzi esosissimi rispetto ai valori di mercato e comunque al prezzo praticato dagli altri fornitori dell'azienda, tanto da renderle del tutto sconvenienti, ma di fatto azienda nella mano di chi agiva con metodologia mafiosa tanto da appropriarsi di mezzi d'opera e da obbligare gli amministratori dell'azienda a pagare acquisti di materiale eseguiti dal Lombardo presso altre ditte”.

R.V.

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