Blitz della Polizia: 62 indagati per associazione mafiosa e traffico di droga a Catanzaro - NOMI E VIDEO

operazione-cz-184236_6d1bf.jpg

Catanzaro - Nelle prime ore della mattina la Polizia di Stato, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha dato esecuzione all’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 62 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati, avvenuti nel capoluogo di regione.

Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari. Ulteriori dettagli verranno comunicati nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà alle 10 del 18 aprile presso i nuovi locali della Procura della Repubblica di Catanzaro, con il Procuratore della Repubblica, il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, del Direttore del Servizio Centrale Operativo e del Questore.

VIDEO

Dei 62 indagati, 38 sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli ulteriori 24 di quella degli arresti domiciliari. Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro che si è sviluppata mediante investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio, nell’ambito dei quali veniva rinvenuta e posta sotto sequestro sostanza stupefacente del tipo cocaina.

Nomi

Antonio Abbruzzese, nato a Catanzaro 26 anni

Antonio Abbruzzese, nato a Catanzaro 48 anni (custodia in carcere)

Antonio Abbruzzese, nato a Catanzaro il 50 anni

Cosimo Abbruzzese, nato a Catanzaro 40 anni (custodia in carcere)

Luciano Abbruzzese, nato a Catanzaro 38 anni

Maurizio Abbruzzese, nato a Catanzaro 37 anni (custodia in carcere)

Cesare Amato, nato a Rosarno 57 anni

Domenico Amato, nato a Catanzaro 35 anni

Valentina Amelio, nato a Locri 25 anni

Cosimo Berlingiere, nato a Catanzaro 32 anni

Damiano Berlingiere, nato a Catanzaro 46 anni

Giuliana Berlingiere, nata a Catanzaro 48 anni

Massimo Berlingiere, nato a Catanzaro (custodia in carcere)

Francesco Berlingieri, nato a Catanzaro 28 anni

Rosario Domenico Berlingieri, a Catanzaro 28 anni

Vincenzo Berlingieri, nato a Nicotera 78 anni (custodia in carcere)

Ernesto Bevacqua, nato a Lamezia Terme 49 anni (custodia in carcere)

Armidio Bevilacqua, nato a Catanzaro 48 (custodia in carcere)

Cosimo Bevilacqua, nato a Catanzaro 26 anni

Davide Bevilacqua, nato a Catanzaro 29 anni

Fabio Bevilacqua, nato a Catanzaro 32 anni

Francesco Michael Bevilacqua, nato a Catanzaro 26 anni

Francesco Bevilacqua, nato a Gioia Tauro 63 anni

Luciano Bevilacqua, nato a Catanzaro 35 anni (custodia in carcere)

Marco Bevilacqua, nato a Catanzaro 35 anni

Massimo Bevilacqua, nato a Catanzaro 46 anni (custodia in carcere)

Maurizio Bevilacqua, nato a Catanzaro 50 anni (custodia in carcere)

Mirko Bevilacqua, nato a Catanzaro 29 anni,

Patrizio Bevilacqua, nato a Catanzaro 40 anni,

Silvana Bevilacqua, nata a Catanzaro 49 anni

Simone Bevilacqua, nato a Lamezia Terme 43 anni,

Stefania Bevilacqua, nata a Catanzaro 45 anni (custodia in carcere)

Michele Bruno, nato a Crotone 44 anni (custodia in carcere)

Rocco Candiloro, nato a Catanzaro 52 anni,

Antonio Caroleo, nato a Catanzaro 23 anni (custodia in carcere)

Alessandro Catanzariti, nato a Catanzaro 39 anni, (custodia in carcere)

Stefano Cavalieri, nato a Catanzaro 34 anni

Antonio Delisi, nato a Crotone 43 anni (custodia in  carcere)

Francesco Galeota, nato a Catanzaro 50 anni, (custodia in carcere)

Mario Gigliotti, nato a Catanzaro 59 anni

Antonella Iuliano, nata Catanzaro 37 anni

Alfonso Lanatà, nato a Cariati 42 anni, (custodia in carcere)

Leonardo Gaetano Lerose, nato a Cutro 52 anni

Lorenzo Giovanni Floro, nato a Catanzaro 49 anni (custodia in carcere)

Luigi Mancuso, nato a Catanzaro 40 anni (custodia in carcere)

Dante Mannolo, nato a Cutro 44 anni

Pasquale Mannolo, nato a Cutro 55 anni (custodia in carcere)

Rosa detta Rossella Mannolo, nata a Cariati 27 anni

Francesco Marinaro, nato a Catanzaro 39 anni

Leonardo Mazza, nato a nato a Soverato 30 anni (custodia in carcere)

Antonio Paradiso, nato a Catanzaro 61 anni

Andrea Passalacqua, nato a Catanzaro 24 anni

Antonella Passalacqua, nata a Catanzaro 35 anni,

Antonio Passalacqua, nato a Catanzaro 49 anni

Antonio Passalacqua, nato a Crotone 27 anni

Cosimo Passalacqua, nato a Catanzaro 44 anni

Daniele Passalacqua, nato a Catanzaro 33 anni,

Domenico Passalacqua, nato a Catanzaro 37 anni,

Domenico Passalacqua, nato a Catanzaro 50 anni

Donato Passalacqua, nato a Catanzaro 71 anni

Francesca Passalacqua, nata a Catanzaro 26 anni

Francesco Passalacqua, nato a Catanzaro 26 anni

Giosuele Passalacqua, nato a Catanzaro 29 anni

Giovanni Passalacqua, nato a Catanzaro 58 anni

Luciano Passalacqua, nato a Crotone 30 anni

Plurime attività illecite

Dei 62 indagati, 38 sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli ulteriori 24 di quella degli arresti domiciliari. Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro che si è sviluppata mediante investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio, nell’ambito dei quali veniva rinvenuta e posta sotto sequestro sostanza stupefacente del tipo cocaina. La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato l’operatività, nella città di Catanzaro, di un’organizzazione criminale di tipo mafioso, riconducibile a soggetti della comunità di origine rom, stanziali nella zona sud della città, ricostruendone l’organigramma, con i ruoli dei vari associati, nonché le plurime attività illecite poste in essere, rispettivamente, dagli indagati, e i vari settori di operatività, correlati alle ipotizzate fattispecie penali, capaci di condizionare le attività economiche delle persone offese.

Si tratta, in particolare, di gravi elementi indiziari circa l’attuale assetto dell’organizzazione criminale riconducibile a soggetti della comunità rom, con l’acquisizione – nell’ipotesi accusatoria – di un’operatività autonoma per la gestione delle attività criminali, affrancandosi da ruolo, ricoperto in passato, di terminale operativo delle cosche di ‘ndrangheta del crotonese, con la gestione indipendente delle attività estorsive, oltre che delle attività di spaccio di sostanza stupefacente, sul territorio di Catanzaro. In tale contesto, nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, per reati contro il patrimonio, tra i quali furti propedeutici alle attività estorsive, estorsione, oltre che spaccio e traffico di sostanze stupefacenti. La gravità indiziaria acquisita a livello cautelare ha riguardato, altresì, la struttura e il modus operandi di due associazioni a delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti di varia tipologia, principalmente cocaina. In particolare, una delle due ipotizzate strutture criminali, ricade nella città di Catanzaro, con canali di approvvigionamento dello stupefacente, mediante fornitori della provincia di Reggio Calabria e di Crotone, e con attività di spaccio diffuso, dall’interno dell’abitazione - continuamente presidiata e resa sicura da sistemi di videosorveglianza – individuata, dal sodalizio, come base operativa per la detenzione, l’occultamento, la preparazione, il confezionamento e lo smercio della sostanza stupefacente. La seconda associazione, caratterizzata da una struttura a base familiare, sarebbe operante tra le province di Catanzaro e Crotone, nel comprensorio territoriale ricadente tra la zona sud est della provincia di Catanzaro e quello confinante crotonese, comprensivo dei comuni di Steccato di Cutro e Cutro. Le emergenze acquisite nel corso delle investigazioni hanno delineato altresì, allo stato, sul piano cautelare, la gravità indiziaria a carico di un appartenente alla Polizia Penitenziaria, in servizio presso la casa circondariale di Catanzaro, il quale, si sarebbe reso disponibile nei confronti di alcuni indagati, per veicolare messaggi e direttive in entrata ed in uscita dal citato istituto penitenziario.

Reazioni

Messina (anticrimine): "Indagine ha dato atto a coraggio imprenditori di reagire"

''L'indagine, complessa, ha degli aspetti di novità laddove ha messo in evidenza la sorprendente capacità della ndrangheta isolitana di gestire un pericolosissimo conflitto con gli odierni indagati, giungendo a una soluzione salomonica che ha consentito, in parte, alle ndrine cutresi e catanzaresi coinvolte di mantenere la leadership criminale sull'agguerrita organizzazione mafiosa colpita dalle indagini della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Catanzaro". Così dichiara il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato sull'odierna operazione condotta dalla Polizia di Stato di Catanzaro. "E, d'altro canto, le investigazioni hanno finalmente dato atto, fortunatamente, della capacità e del coraggio di una parte degli imprenditori estorti di reagire alle imposizioni estorsive dei clan investigati, sottraendosi e reagendo, in modo virtuoso, alle consuete logiche omertose'', aggiunge Messina.

Piantedosi: "Oggi forte risposta dello Stato"

"Complimenti alla Polizia di Stato per l'importante operazione condotta questa mattina a Catanzaro, con il coordinamento della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di decine di appartenenti a un sodalizio criminale radicato sul territorio, dedito ad attività estorsive oltre che al traffico e allo spaccio di droga, con ramificazioni anche nelle province di Reggio Calabria e Crotone". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Si tratta di una forte risposta dello Stato - osserva Piantedosi - in contesti territoriali particolarmente esposti ai condizionamenti delle organizzazioni criminali che soffocano la loro crescita economica e sociale. E' in quelle realtà - sottolinea - che la magistratura e le forze di polizia stanno operando con grande professionalità per contrastare ogni forma di illegalità, dando risposte concrete alle comunità e garantendo le condizioni indispensabili per il loro sviluppo".

Occhiuto: "Duro colpo a criminalità, facciamo vincere lo Stato"

“La vasta operazione messa in atto oggi dalla Polizia di Stato di Catanzaro, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e dal procuratore Nicola Gratteri, contro gli insediamenti criminali nella zona sud della città capoluogo di Regione, rappresenta un duro colpo inferto al sistema dell’illegalità che troppo spesso soffoca lo sviluppo dei nostri territori a scapito della Calabria sana che ha tanta voglia di riscatto. Insieme all’azione di repressione della criminalità condotta dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, a cui va il mio più sentito ringraziamento, occorre affiancare da parte di chi rappresenta le istituzioni una vera politica di emancipazione, garantendo dignità e rispetto ai cittadini nell’erogazione dei loro diritti fondamentali: lavoro, sanità, istruzione e inclusione sociale, che in Calabria sono stati spesso negati. Solo così potremo realmente mettere ai margini la ‘ndrangheta e vincere, attraverso lo Stato, la sfida della civiltà e dello sviluppo che una Regione meravigliosa come la nostra merita”.

Mancuso: "Non c'è sviluppo senza sicurezza"

"Non ci può essere sviluppo senza sicurezza, né crescita civile senza legalità. In tal senso, l'imponente operazione eseguita a Catanzaro dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Nicola Gratteri, infonde speranza e fiducia nei cittadini". Lo afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. "Alle forze dell'ordine e agli inquirenti che, ancora una volta, dimostrano un impegno assiduo e sistematico nella prevenzione e contrasto dei fenomeni criminali - aggiunge Mancuso - va il mio ringraziamento e quello del Consiglio regionale che rappresento. Consapevoli, tuttavia, che per sconfiggere questo disvalore assoluto che è la mafia, occorre anche la reazione corale e coraggiosa di tutta la società civile".

Ferro: "Denunce imprenditori rompono muro omertà"

"Rivolgo le mie congratulazioni alla Polizia di Stato di Catanzaro che all'alba di oggi, con una vasta operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ha sferrato un duro colpo alla criminalità rom che opera nei quartieri sud di Catanzaro, eseguendo oltre 60 misure cautelari in cui vengono contestati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, detenzione di armi". È quanto afferma, in una dichiarazione, il sottosegretario all'Intern Wanda Ferro (Fdi). "L'indagine, come ha spiegato il direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato prefetto Francesco Messina - aggiunge Ferro - ha evidenziato la leadership criminale delle cosche del Crotonese sulle consorterie del capoluogo, ma soprattutto il coraggio di alcuni imprenditori di rompere il muro di omertà, denunciando le richieste estorsive e affiancandosi allo Stato. Un segno della grande fiducia di cui godono la magistratura inquirente e le forze dell'ordine che operano nel distretto, ma anche della volontà dei cittadini di ribellarsi alla cappa criminale che tenta di soffocare le attività economiche e condizionare la vita della comunità".

Fiorita: “Nuovo colpo inferto al sistema dell'illegalità”

"Non esistono fortini inespugnabili, avevo scritto un anno fa riferendomi agli insediamenti criminali nella zona sud della città, e il procuratore Gratteri e le forze di polizia lo stanno dimostrando con i fatti. Siamo grati alla magistratura, al questore, agli uomini della Polizia di Stato per il nuovo colpo inferto al sistema dell'illegalità che da troppi anni costituisce un elemento di forte preoccupazione per i cittadini e la loro sicurezza". Lo afferma il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita commentando gli esiti dell'operazione della Polizia di Stato che ha portato all'arresto di 62 persone nel capoluogo. "Impressiona molto - aggiunge Fiorita - la metodologia di stampo mafioso che è stata rilevata dagli inquirenti e la stretta relazione con il mercato della droga. Desidero esprimere al procuratore Gratteri e ai suoi collaboratori, a tutte le forze dell'ordine, dalla Polizia di Stato ai carabinieri alla guardia di finanza, il ringraziamento di tutta la città che si ritrova al loro fianco in questa delicata lotta all'illegalità e al crimine. Resto sempre fortemente convinto che all'indispensabile azione di repressione dei reati occorra affiancare una politica di riscatto sociale nei quartieri a rischio, togliendo dalla strada i ragazzi e strappandoli alla tentazione del facile guadagno con le armi della cultura, dell'istruzione, dello sport". "In questa ottica, abbiamo voluto potenziare - sottolinea il sindaco di Catanzaro - la disponibilità di impianti sportivi, prevedendo una struttura polivalente accanto al PalaGallo. Questo compito tocca a noi, garantendo a questi quartieri, abitati in grandissima parte da gente onesta e laboriosa, tutti i servizi di una città civile, con in testa le scuole, i centri di inclusione sociale, l'impiantistica sportiva. È una sfida che tutti assieme possiamo vincere".

Montuoro (Fdi): “Giornata importante per la Calabria”

“Un’altra giornata importante per la Calabria, per gli imprenditori che hanno il coraggio di rompere il muro dell’omertà, per quanti non abbassano la testa davanti alla prepotenza criminale. E questo grazie all’azione della Polizia di Stato, abilmente coordinata dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Un sentito ringraziamento, quindi, per l’impegno e la determinazione con cui quotidianamente, attraverso indagini certosine e lungimiranti, le forze dell’ordine e la magistratura che hanno inflitto un altro duro colpo al sistema dell’illegalità che soffoca la crescita economica e sociale della nostra regione”. È quanto afferma il consigliere regionale Antonio Montuoro (Fdi), Segretario della commissione antindrangheta. “L’impegno della politica e delle istituzioni deve essere quello di rafforzare quella rete di rapporti, dalla scuola alla buona sanità al lavoro dignitoso, che costituiscono gli anticorpi sociali alla prepotenza, alla corruzione, ai disvalori che condizionano negativamente e che rappresentano un rischio soprattutto per le giovani generazioni che crescono in quei quartieri periferici dove la criminalità rom si nutre di manovalanza a causa del disagio e dell’incertezza – afferma ancora Montuoro - Legalità e cultura restano le uniche armi efficaci contro la recrudescenza criminale”.

Pd Calabria: “Plauso alle Forze dell’Ordine per l’operazione di oggi a Catanzaro”

“Un forte plauso e un grande ringraziamento per il lavoro svolto va rivolto alla Polizia di Stato di Catanzaro che è riuscita, attraverso una vasta e brillante operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ad eseguire 62 misure di custodia cautelare a danno del clan criminale legato alla comunità Rom operante nella parte meridionale del capoluogo. Le contestazioni mosse dalla Procura sono assai gravi e riguardano  reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, detenzione di armi. Ma  a fare riflettere sono anche le considerazioni del Procuratore Gratteri, rilasciate a margine dell’operazione, secondo le quali tutto era pronto da più di un anno, ma si è potuto agire soltanto adesso per carenza di organico. Si capisce, ancora una volta in più, che la lotta alla criminalità passa dal lavoro sinergico di Procura e Forze dell’Ordine che devono essere messe nelle condizioni di potere operare al meglio e a pieno organico. Anche per questo il grazie del Pd alle Forze dell’Ordine impegnate nell’operazione che si è svolta oggi a Catanzaro  è ancora più sentito”.

Fsp: “I colleghi dimostrano che lo Stato c’è"

“Siamo orgogliosi dell’ennesimo ottimo risultato messo a segno dai colleghi che operano in Calabria con la notevole operazione portata a termine a Catanzaro. Lo Stato continua a dimostrare che ogni parte del territorio fa parte di un’Italia libera e democratica, e non ci sono zone fuori controllo. Ci sono in verità tante realtà in cui la criminalità mostra la propria ambizione puntando a far credere di stare al di sopra delle Istituzioni, della resistenza della cittadinanza, provando a imporre regole proprie ma, ogni volta, incontra la reazione dei colleghi della Polizia di Stato. Una reazione ferma, instancabile, che si concretizza nei sacrifici diuturni e silenziosi di migliaia di donne e uomini in uniforme, spesso in svantaggio quanto a mezzi e organici ma che, ogni volta, finiscono per avere la meglio. A loro i cittadini devono affidarsi senza riserve, tramutando la loro fiducia in una collaborazione indispensabile per riaffermare i principi della civile convivenza. A loro devono essere rivolti prioritariamente il pensiero e l’azione di una politica che solo investendo in sicurezza può garantire libertà, crescita, sviluppo, contribuendo a rendere lo Stato sempre più forte e autorevole”.  Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo l’imponente operazione che a Catanzaro ha portato all’esecuzione di oltre 60 misure cautelari per accuse che, a vario titolo, comprendono associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte aggravati dal metodo mafioso. 

“E’ davvero imponente e importante il lavoro messo in piedi dai colleghi che hanno regalato una nuova alba a Catanzaro. Gli instancabili investigatori della Squadra mobile, gli eccezionali lavoratori della Sezione narcotici, hanno ancora una volta dato lustro al Corpo della Polizia di Stato, e come poliziotti e come cittadini non possiamo che dire grazie – afferma a sua volta Giuseppe Brugnano, Segretario nazionale Fsp -. Le risultanze dell’indagine ci mostrano un quadro che richiama un copione già visto e conosciuto, e questo vuole dire che è assolutamente necessario mantenere costantemente l’attenzione alta su fenomeni criminali che da sempre puntano a stritolare il capoluogo calabrese e non solo. Ciò vuole dire anche – conclude Brugnano – che è altrettanto indispensabile fornire a chi combatte ogni giorno in realtà difficili il sostegno necessario a operare in maniera quanto più efficace possibile, anche nel rispetto delle legittime esigenze, aspettative, e diritti dei poliziotti”.  

Molinaro: "Dare continuità e rafforzare l’azione di magistratura e forze di polizia"

E’ un ulteriore efficace segnale  che lo Stato sta dando risposte concrete nella battaglia per la legalità, contro i soprusi. Angherie, la mentalità mafiosa, che  si esprime con comportamenti quotidiani di prevaricazione, l’operazione di che la Polizia di Stato coordinata dalla DDA e dal Procuratore Nicola Gratteri   ha messo in atto nel capoluogo di Regione.  Una criminalità pervasiva –commenta Pietro Molinaro presidente della Commissione Consiliare Contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa” – che  sentendosi al sicuro nel proprio “recinto criminale”  opprimeva l’esistenza dei cittadini e delle attività economiche;  un modello criminale coeso e nello stesso tempo fluido capace di allacciare relazioni con le cosche n’dranghetiste  leader nel narcotraffico, e, come certifica anche l’ultimo rapporto della DIA,  principali importatori e distributori del mercato della droga. Alla magistratura e alle forze dell’ordine va la mia gratitudine per quanto fanno ogni giorno ma è chiaro che occorre dare continuità e rafforzare l’azione di repressione con il contributo di tutti e in particolare delle istituzioni politiche.   Assicuro di fare la mia parte perché abbiamo tutte le potenzialità per liberarci dalla morsa delle cosche e mobilitarsi per  un progetto a beneficio delle future generazioni. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA