Eccellenza, capitano Crucitti (Sambiase): "Mai avevo vissuto un'annata con simili numeri e record"

antonio-crucitti25.05_ee5fd.jpg

Lamezia Terme - Trentasette anni, tra l’altro compiuti poche ore dopo il 3-0 alla Paolana che ha regalato la matematica promozione in D al suo Sambiase, e non sentirli per Antonio Crucitti. Con i suoi dieci gol, ai quali aggiungere i cinque in Coppa Italia, ha trascinato i giallorossi in questa stagione.  Non a caso  l’unico della rosa ad aver chiuso in doppia cifra in termini realizzativi. Pesantissime ben sei di queste reti, essendo valse a sbloccare lo 0-0 iniziale. Ma anche le quattro restanti sono state ugualmente preziose, avendo permesso di portarsi sul 2-0 o sul 3-1.  Senza contare gli svariati assist vincenti per i compagni. Nonostante una carriera già lunghissima, per il calciatore di Taurianova quella conquistata in giallorosso è stata “solo” la terza  promozione in carriera, dopo quelle con il Modica, sempre dall’Eccellenza in D, e, dalla D in C2, con l’Hinterreggio . Proprio in riva allo Stretto, ma nella più blasonata Reggina, ha iniziato la sua trafila giovanile giocando con Esordienti, Giovanissimi ed Allievi. Poi l’esperienza Primavera nel Catania. Le sue primissime annate in prima squadra le ha disputate proprio in Eccellenza, tra Delianuova e Modica.  Nella città siciliana famosa per il particolare cioccolato, la prima delle sue due, quasi consecutive, stagioni di C2.

“Nonostante fossi allora molto giovane – ricorda Crucitti – le annate tra i professionisti con Modica e Bassano Virtus sono state fondamentali per la mia crescita calcistica”. Dopo l’esperienza in Veneto, una sfilza di ben quattordici stagioni consecutive in serie D. Sequela interrottasi la scorsa estate con la scelta di accettare la proposta del Sambiase, tornando, quindi,  a cimentarsi, dopo ben diciassette anni, con il massimo torneo regionale.  “Da un lato è stato molto semplice dato che, non appena ho incontrato la società ed i direttori Mazzei e Porpora, mi sono subito convinto della bontà del progetto e delle loro ambizioni.  Certo, dopo tanti anni di D non era facile scendere di categoria, ma, ripeto, mi sono convinto subito, essendo rimasto piacevolmente sorpreso  dalla serietà della dirigenza.  E non mi sbagliavo considerato che la società si è poi effettivamente comportata in modo encomiabile, standoci sempre vicino, non facendoci mai mancare niente e gestendo alla grande l’intera annata. Ha creduto in noi sin dal primo giorno, tant’è che la rosa, eccezion fatta per qualche innesto, è rimasta la stessa dall’inizio alla fine. E noi l’abbiamo ripagata sul campo a suon di  prestazioni e  vittorie”.

Che il campionato potesse essere vinto, Crucitti ammette di averlo capito già molto presto. “Quando abbiamo vinto, con merito, 2-0 il derby d’andata, regalando una grande gioia ai nostri tifosi, e la domenica successiva pareggiato 0-0 in casa di un Soriano che allora ci tallonava a due sole incollature, già c’era in me la sensazione di potercela fare. Ancor di più quando abbiamo chiuso il girone di andata con nove punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici, e addirittura dieci sulla Vigor. L’esserci dimostrati superiori negli scontri diretti dell’andata ci ha dato ancor più consapevolezza della nostra forza. Per ciò che concerne il girone di ritorno, va dato merito al Lamezia di aver impresso un ruolino di marcia straordinario, ma noi non siamo stati da meno, avendo concesso, durante la loro striscia di dieci vittorie consecutive, giusto due pareggi alle avversarie di turno”.

Non ha dubbi neanche nel risponderci che “a memoria non ricordo una mia precedente stagione con numeri così eclatanti. Addirittura l’ultimo gol lo abbiamo subito alla seconda giornata di ritorno. Il segreto di questa cavalcata strepitosa? Io e gli altri miei compagni tornati a fare l’Eccellenza dopo tanto tempo o, in qualche caso, addirittura per la prima volta, ci siamo ben calati nella categoria con tanta umiltà e voglia di raggiungere l’obiettivo finale. Grazie alla qualità, alla determinazione, alla giusta mentalità ed all’affiatamento creatosi sin dal primo giorno nel nostro spogliatoio, abbiamo sopperito alle diverse problematiche, leggi tanti infortuni, che hanno tediato diversi componenti del nostro reparto avanzato. Chiunque è stato chiamato a dare il proprio contributo, sia over che under, ha sempre dato il massimo” .

Il suo ruolo naturale è sempre stato quello di mezzala, o comunque centrocampista, ma negli ultimi anni gli allenatori lo hanno sovente avanzato. Nell’attuale stagione, addirittura, per necessità ha dovuto spesso giocare da “falso nueve”.  D’altronde il fiuto del gol non gli e’ mai mancato, come testimoniano i circa 140 gol segnati in carriera. “A partire dalla stagione 2018-19, nella quale feci 21 gol con il Cittanova, ho ricoperto una posizione più avanzata, da trequartista diciamo o, nel caso specifico ricordato, appena dietro quell’Abayian ritrovato quest’anno come compagno di squadra. In questa stagione, a causa dei diversi problemini avuti con i nostri centravanti, mi sono dovuto adattare anche a punta centrale, ruolo che avevo ricoperto solo qualche anno fa a San Luca, anche se non con la continuità di quest’annata. Non è stato difficile, comunque, dato che come compagni di reparto ho potuto contare su gente come Umbaca, che ritengo uno dei calciatori più forti dell’intera Eccellenza, e non solo, il quale a sua volta si è spesso sacrificato pure lui a fare la prima punta, Cataldi, Scrugli, Trentinella  e via dicendo”.

Un rapporto speciale, il fantasista classe ’87 lo ha poi instaurato con mister Claudio Morelli. “Ci siamo conosciuti quest’anno e sin dal primo giorno è scattata un’intesa particolare. Mi ha lasciato sempre libero di svariare, trovare la posizione giusta e ricercare la giocata risolutiva. Ovviamente sempre con il massimo rispetto per i miei compagni e per l’intero staff tecnico.Mi ha inoltre affidato la fascia di capitano che per me è stata un grande onore, ancor di più in questa stagione ed in questa piazza. Non posso che ringraziarlo per quanto datomi dentro e fuori dal campo”. Impossibile, per Antonio Crucitti, scegliere il suo gol più bello in assoluto, ma uno piuttosto recente rientra indubbiamente tra  quelli più importanti della sua ventennale carriera. “Per quello che rappresenta la gara in questione per la città di Lamezia, posso tranquillamente dirti che uno dei più belli, ed importanti allo stesso tempo, è  stato quello segnato nel derby dopo pochi minuti”.

Ma la stagione non è ancora finita: domenica si scenderà in campo per conquistare quella Supercoppa che rappresenterebbe la classica ciliegina sulla torta. “Abbiamo tanta voglia di vincerla per dare un’altra gioia ai nostri grandissimi tifosi ed alla stessa società. Tra l’altro si giocherà sul nostro campo e quindi ci teniamo a chiudere al meglio un’annata esaltante.  Anche per questo una volta centrata la matematica promozione, abbiamo continuato ad allenarci abbastanza bene, come si confà ad un gruppo esperto e maturo”.

Calciatore molto corretto, e lo testimonia l’unica espulsione, peraltro per doppia ammonizione, rimediata in tutta la carriera, il capitano del Sambiase in questa stagione ha affrontato due volte, pareggiandovi all’andata e battendola, tra l’altro grazie pure ad un suo gol,  al ritorno, quella Palmese allenata dal fratello Giuseppe.  “E’ stata la prima volta che me lo sono ritrovato davanti da tecnico avversario. Ammetto che un po' mi è dispiaciuto fargli gol, anche perché già allora occupavano una posizione delicata di classifica, ma ovviamente indossavo la maglia del Sambiase e quindi dovevo far di tutto per vincere la gara. Quella stessa sera ci ritrovammo a cena dai nostri genitori e mamma mi rimproverò , tra il serio ed il faceto, per aver fatto gol a mio fratello! Ovviamente è finito tutto in una bella risata.  Una ventina di anni fa, quando io giocavo a Delianuova e lui nella Villese, peraltro sempre in Eccellenza, ci eravamo ritrovati entrambi in campo da avversari.  Insieme, invece, abbiamo giocato due stagioni a Gioia Tauro. E’ stato bello condividere lo stesso spogliatoio e le stesse gare. Anche per i nostri genitori che hanno potuto vedere i propri figli giocare ed esultare nella stessa squadra”.

L’ex di San Luca e Cittanova non ha ancora alcuna intenzione di appendere le scarpette al fatidico chiodo. “Nonostante l’età, fin quando sarò mentalmente predisposto al sacrificio, alla voglia ed alla determinazione, ed il fisico ovviamente continuerà a rispondere, andrò avanti. Per qualche anno ancora ritengo, insomma, che calcherò il campo di gioco. Una volta smesso, e sarà dura farlo, mi piacerebbe comunque restare in questo mondo, anche se non so ovviamente con quali mansioni. Proseguire con questa maglia? La scorsa estate il mio obiettivo è stato quello di scendere di categoria per tornare immediatamente in D. Se ci saranno le condizioni per continuare la mia esperienza qui, nel sottoscritto troveranno una porta aperta. Qualsiasi sarà la decisione, sarà comunque da me accettata con la massima tranquillità, come ho sempre fatto in passato”. Al di fuori del calcio, Crucitti ammette di non staccare mai la spina con lo sport ed il movimento. “Quando finisco la stagione, in quel mese e mezzo mi piace giocare a padel, ovviamente non tutti i giorni. Mi tengo sempre in forma, insomma”. Quanto a squadra del cuore e idolo calcistico, il calciatore nato trentasette anni fa a Taurianova ci dice di essere “tifoso del Milan, ma sempre attratto e meravigliato dal modo di giocare di Pirlo. Per me uno dei calciatori più forti nella storia del calcio”.

Ferdinando Gaetano

© RIPRODUZIONE RISERVATA