Falerna, la minoranza replica al sindaco su sospensione scuolabus

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Falerna – Il gruppo di minoranza “Fermare il Declino” di Falerna replica al sindaco Stella in merito all’ordinanza di sospensione del servizio scuolabus per oggi e domani.

“Non vi era alcuna urgenza per emanare una ordinanza di tale fatta – affermano - non si trattava di una allerta meteo, o dell’arrivo di un uragano dagli esiti incerti,  ma di comportamenti “indisciplinati” di alcuni ragazzini che si sarebbero potuti arginare tranquillamente. Sarebbe bastato far salire, anche solo a sorpresa lungo il tragitto, già da giorno 16 aprile (ben dieci giorni prima) un vigile urbano e il problema si sarebbe risolto alla radice o, comunque, per questi due giorni si sarebbe arginato il tutto in piena sicurezza mentre, nel frattempo, i genitori edotti sui problemi avrebbero preso le dovute misure. E, invece, si è lasciato andare sino all’epilogo disastroso di denunce e contro denunce mettendo le famiglie tutte in gravissime difficoltà, pur in un paesino di sole 3600 anime residenti!”.

“Un conto – aggiungono - è chiamare alunni e genitori alle loro responsabilità, sempre che sia accertato che ne abbiano,  altro conto  è interrompere un pubblico servizio, senza averne autorità e punendo tutti e privando tutte le famiglie di ciò di cui hanno diritto. Il metodo, è stato quello tipico della rappresaglia, con annessa minaccia di proseguirla nel tempo. La verità è che hanno perso un primo finanziamento per la scuola per il quale l’amministrazione precedente ottenne, faticosamente dalla regione, la possibilità di costruire una nuova scuola prima di demolire la vecchia. Quindi non ci sarebbe stato bisogno di “deportare” una intera scuola media all’interno di una scuola materna distante dal centro abitato di Falerna Marina. Opera che oggi, di certo, sarebbe stata completata lungo il vialone Sandro Pertini. Opera ecologica ed ecosostenibile del tipo NZEB (Ovvero edificio a energia quasi zero), NZEB come in soli tre mesi la passata amministrazione rese la scuola elementare di Falerna Marina senza alcuna “deportazione di massa” e senza interferire con le attività didattiche lavorando di notte. Venne eliminato l‘uso del Gasolio di riscaldamento, inserendo le pompe di calore e alimentando tutto dal fotovoltaico esistente e azzerando, diciamo azzerando, i costi di approvvigionamento energetico e vendendo il surplus dell'energia alla rete. Ma vi è di più, con la pompa di calore,  la scuola non solo era riscaldata ma anche e soprattutto raffrescata in primavera autunno.  Il nuovo edificio era da realizzare i XLam e quindi in legno speciale e, di certo, sotto ogni aspetto ecosostenibile e con dispersioni quasi nulle”. 

Secondo il gruppo di minoranza: “In tal modo, si sarebbe evitato di far patire tutto questo stress inutile  ai ragazzini.  Inoltre, l’amministrazione avrebbe potuto affittare l'immobile, ora usato come  ripiego per ospitare gli studenti di scuola media,   come Caserma ai Carabinieri in cambio, almeno, di 10mila euro/anno.  Soldi che si sarebbero potuti investire a tutto vantaggio dei cittadini e/o comunque per attività scolastiche come, ad esempio visite guidate sul territorio. Ora, voci di popolo, pare che la caserma verrà tolta dal territorio  comunale di Falerna  e portata anch’essa Gizzeria. Non capaci di proseguire la strada lasciata tracciata dalla amministrazione precedente, per giustificare questo grave danno si inventarono, letteralmente,  la scusa che la scuola (NZEB)  proposta dalla precedente amministrazione sarebbe costata 300mila euro di più del previsto (tutto da dimostrare, ovviamente). Poi, si scopre che hanno speso quasi la stessa cifra (300mila euro) per il rifacimento del municipio che in campagna elettorale dicevano fosse finito all'80%. Ora il valore di progetto iniziale  era all’incirca  250mila€, quindi, se quanto affermavano fosse stato vero, ne sarebbero bastati solo 50mila per completarlo non quasi  sei volte di più.

Poi, "fortunatamente" (si fa per dire), "grazie" al  Covid arriva il PNRR e  per ottenere il finanziamento, invece di giustificare l'impossibilità  di spostare i ragazzi evidenziando i costi e i disagi che ciò avrebbe comportato, cosa che gli avrebbe consentito di derogare all'obbligo di demolire e ricostruire nello stesso sito, hanno preferito di seguire la strada più semplice. Risultato ottenuto? Siamo ancora senza  la nuova scuola media in Falerna Marina”.

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