Lamezia Terme - Un caleidoscopio di colori, profumi e musiche armonizzate dal calore della tradizione nel presepe vivente dell’Antico Mulino delle Fate, che in occasione dell’Epifania ha riaperto le porte alla città, ottenendo ancora una volta un enorme successo di pubblico. All’interno del complesso, restaurato e reso interamente fruibile seguendo un attento progetto ingegneristico, hanno ripreso vita gli antichi mestieri, le danze tradizionali, gli strumenti e i costumi ancora presenti nella memoria storica di un territorio ricchissimo di cultura, che ha tanto da raccontare. E non si parla solo di Lamezia, ma anche dei comuni del comprensorio e di quelli montani, da Soveria Mannelli a Platania, da Fronti a Serrastretta, da Angoli a Cleto, da Martirano Lombardo a Petronà.
“Siamo riusciti in breve tempo a mobilitare per questo presepe tutti i centri del monte Reventino”, spiega l’ingegnere Fabio Aiello, responsabile del progetto con la moglie Anna. “Tutti hanno accettato l’invito a partecipare, condividendo questo giorno di festa con noi”. Fra i musicanti che hanno animato la quiete del bosco, muniti di zampogne, organetti e altri antichi strumenti a fiato, anche la chitarra battente del tenore Giancarlo Paola, che ha eseguito dal vivo fra la folla, in abito tradizionale, alcuni canti popolari. Accanto a lui fabbri, saponificatori, ricamatrici al tombolo, calzolai, intrecciatori di ceste, falegnami e scultori. Fino a raggiungere la grotta con la sacra famiglia, dove a portare i doni in veste di Re Magi sono intervenuti per l’Epifania i ragazzi della Lucky Friends Asd, in un clima di stupore che ha lasciato un ricordo indelebile nella mente di chi ha avuto la fortuna di partecipare.
Giulia De Sensi
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