Anche in Calabria Centri commerciali abbassano saracinesche contro chiusure del weekend

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Lamezia Terme - Saracinesche abbassate in migliaia di centri commerciali di tutta Italia per protestare contro le chiusure del weekend. Una serrata simbolica, di pochi minuti, che ha interessato negozi e supermercati. "Chiudiamo perché vogliamo riaprire. Il tempo è scaduto, le misure vanno revocate. Lo chiediamo a nome degli 800mila lavoratori che sono la forza dei centri commerciali", spiegano esercenti che aderiscono all'iniziativa promossa da ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione.

La protesta è arrivata anche in Calabria. Il Centro Commerciale Due mari di Maida, informa i clienti sui  canali social, che ha deciso di aderire all’iniziativa promossa dal CNCC, come segno di protesta per la chiusura nei festivi e prefestivi! "Chiudiamo perché vogliamo aprire". Oggi, martedì 11 maggio, alle 11 i punti vendita che hanno aderito, hanno abbassato le saracinesche per 15 minuti.

Saracinesche abbassate anche al Porto degli Ulivi di Rizziconi 

Anche al Porto degli Ulivi si sono incrociate le braccia insieme a tutti i centri commerciali di Italia. Alle ore 11 tutte le saracinesche dei negozi presenti all'interno della struttura si sono abbassate per alcuni minuti. Una maxi manifestazione pacifica e simbolica per dire basta alla chiusura delle attività nei centri commerciali durante i giorni festivi e prefestivi". É quanto si afferma in un comunicato. "La protesta  - prosegue la nota - , vuole far pressione sul governo affinchè vengano riaperte le attività nei fine settimana! Infatti nell'ultimo decreto riapertura, dopo una bozza che a partire dal 15 maggio faceva riaprire i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, all'ultimo istante è stata cancellata questa parte, e da oltre sei mesi i centri commerciali sono costretti alla chiusura nei fine settimana". "Ribadisco - dice al riguardo il direttore del Porto degli Ulivi, Nicola Loiacono - che è fondamentale riaprire le attività nei giorni festivi e prefestivi all'interno dei centri commerciali dell'intero paese. Oltre al danno economico di tante imprese, si rischia moltissimo dal punto di vista occupazionale, specie in un territorio come il nostro. Infatti all'interno della nostra struttura sono presenti oltre 300 lavoratori per coprire i turni includendo i fine settimana; se questa situazione dovesse continuare, purtroppo molti di loro saranno in esubero e le aziende saranno costrette a licenziamenti".

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